Premio Cristiana Matano -scadenza 8 giugno 2017
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A Lampedusa in ricordo della giornalista-
“Era una brava giornalista, molto sensibile, che fino alla fine ha dimostrato l’attaccamento all’isola”. Riposa a Lampedusa Cristiana Matano, la giornalista morta a soli 45 anni a Palermo. A ricordarla è il marito, Filippo Mulè, Presidente dell’Associazione Occhiblu onlus, nata proprio in suo onore “per organizzare il premio, inteso come momento di solidarietà, oggi che l’emergenza non può essere considerata solo locale, o nazionale, perché si può dire che è mondiale”.
La Matana era nata a Napoli il 27 settembre del 1969, ma i primi passi nel mondo giornalistico li aveva mossi a Salerno, prima di trasferirsi a Palermo, sposando il collega Mulè, redattore del Giornale di Sicilia. Collaborò con Italpress e con La Repubblica, per poi diventare volto noto del Telegiornale di Sicilia. Amò sopra ogni cosa l’isola di Lampedusa, ed è lì che ha voluto rimanere per sempre. “Abbiamo una figlia”, dice Mulè, “Adriana, che si è appena laureata in Scienze dei Beni Culturali”.
Questa del 2017 è la seconda edizione. L’anno scorso nella sezione Stampa estera vinse Nick Squires del Telegrafh, in quella nazionale, invece, Carlo Puca di Panorama, per la carta, e Angela Caponnetto di Rainews24, per il video. A Domenico Iozzo il premio giornalista emergente, e a Luca Cari (Vigili del Fuoco) e Vincenzo Melone (Guardia Costiera) il premio speciale.
Il tema scelto per quest’anno è “L’abbraccio di Lampedusa, terra di bellezze e solidarietà”, e riguarda tutti i servizi e le inchieste andati in onda o pubblicati tra il 9 luglio 2016 e l’8 giugno 2017. “Mi sembrava il modo migliore per ricordarla, e credo, ma in fondo sono convinto, che sarebbe piaciuto anche a lei.” Mulè ha ancora la voce emozionata parlando della moglie, e allo stesso tempo orgogliosa che un premio così importante sia dedicato a Cristiana. “L’anno scorso abbiamo avuto una grande partecipazione. È venuto il Presidente del Senato Pietro Grasso, e poi il Presidente della Regione Sicilia come, ovviamente, il Sindaco di Lampedusa. Leoluca Orlando ha partecipato al convegno L’esempio di Lampedusa portando La Carta di Palermo, il rivoluzionario documento programmatico per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati. E poi voglio ricordare Edoardo Bennato, e la rappresentazione teatrale, che anche quest’anno si ripeterà”.
Il premio verrà consegnato la sera del 9 luglio, ma già l’8 la manifestazione inizierà, “e non posso anticipare nomi. Posso solo dire che continueremo sul solco del 2016 e che ci sarà la seconda parte della trilogia Lampedusa Slow, rappresentata in numerose nazioni”.
Non dimenticare Lampedusa significa non dimenticare l’emergenza, la povertà, la tragedia di tutti quei corpi sepolti nel Mediterraneo con la speranza di una vita migliore. Mulè chiarisce: “Seguo tutte le polemiche sulle ONG, ma posso dire che attualmente la situazione a Lampedusa è tranquilla, o comunque di apparente calma. Non ci sono state ripercussioni particolari”.
Non dimenticare la Matano, dunque, nel segno di una abbraccio di solidarietà.
Giorgio Coppola
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