giovedì 25 maggio 2017

La scure del TAR: tremano i Direttori "stranieri" di Paestum e Capodimonte

La scure del TAR: tremano i Direttori "stranieri" di Paestum e Capodimonte http://www.salernonews24.com/rubriche/dirittoeinformazione/la-scure-del-tar-tremano-i-direttori-stranieri-di-paestum-e-capodimonte/ Annullate le nomine-

Dopo quattro ricorsi respinti, il Tar Lazio ne accoglie due con le sentenze 6170 e 6171 del 2017, pubblicate il 24 maggio, ed è un colpo secco alle nomine dei direttori stranieri dei Musei italiani effettuati dal dicastero del Ministro Franceschini. In particolare, erano state contestate, tra le altre, le candidature alla direzione del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena (in un ricorso) e del Museo di Capodimonte di Napoli e Parco Archeologico di Paestum (nell’altro) nell’ambito della selezione pubblica dei direttori di 20 Musei con qualifica di uffici dirigenziali, il cui bando prevedeva, altresì, una piena autonomia gestionale. Tra le varie contestazioni mosse (parliamo della sentenza 6171) vi era la ammissione ai colloqui finali degli “stranieri” Assmann e Holberg per Mantova e di Assmann, Aufreiter e Getchell, siccome era invece prevista l’obbligatorietà della cittadinanza italiana per l’accesso agli impieghi civili delle amministrazioni pubbliche. Ed è proprio questo il punto cruciale del provvedimento del Tribunale amministrativo. Si legge: “Deve quindi affermarsi che il bando della selezione qui oggetto di contenzioso non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al MIBACT di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’art. 38 d.lgs. 165/2001. D’altra parte, il chiaro tenore letterale della stessa disposizione speciale di cui all’art. 14, comma 2-bis, qui più volte citata, come appare evidente dal semplice confronto tra il primo ed il secondo periodo, non consente diverse interpretazioni…”

Ma il Tar condanna anche le modalità con cui si sono svolti i colloqui, a porte chiuse e per alcuni addirittura via skype, il che lede, si legge, “…il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra i candidati di una selezione pubblica…”.

Nella sentenza 6170 si legge, invece: “…deve essere accolto nei limiti di quanto sopra esposto, con annullamento degli atti di ciascuna delle selezioni relative al Parco Archeologico di Paestum e ai Musei Archeologici Nazionali di Taranto, Napoli e Reggio Calabria, a partire dall’atto con il quale sono stati individuati i criteri per l’assegnazione dei 20 punti per il colloquio e quindi dell’intera prova orale alla quale ha partecipato il ricorrente, con efficacia ex tunc e con travolgimento degli atti con i quali sono stati dichiarati i vincitori della selezione per il conferimento dell’incarico di direttore delle predette istituzioni, in quanto conseguenti (e di rimando anch’essi illegittimi) rispetto agli atti della procedura. Tale annullamento comporta anche la reintegrazione in forma specifica, allo stato, dell’interesse strumentale del candidato alla tutela della propria posizione giuridica, in quanto allo stesso viene riconosciuta in termini reali la chance derivante dalla rinnovazione del colloquio…”.

L’accoglimento del ricorso ha portato all’annullamento degli atti, e quindi delle nomine dell’austriaco Peter Assmann per Mantova e dell’americana Martina Bagnoli per Modena, del francese Bellegher per Capodimonte e del tedesco Zuchtriegel per Paestum.

Ora, presumibilmente, la parola passerà al Consiglio di Stato, ma intanto, a prima vista, appare tutto molto inquietante.

Giorgio Coppola

 

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