Nasce il Magazine "Aiutami a leggere"
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Iocisto impegnata in un progetto in favore dei minori immigrati
“…Ho visto tanta gente che hanno ucciso…mi hanno costretto a salire, avevano anche le pistole…il viaggio è stato orribile, tu non puoi capire…”. Sono le parole di alcuni dei minori stranieri non accompagnati giunti in Italia. Fino a luglio 2016 se ne sono contati 16.800. Se non possiamo capire, possiamo provare ad aiutarli. Nasce così il progetto “Aiutami a leggere” promosso dalla libreria Iocisto in collaborazione con la piattaforma Meridonare, premiato a Sanremo Social come iniziativa sociale dell’anno. “E’ partito sul finire del 2015”, dice Alberto della Sala, il libraio di piazza Fuga, “con l’intento di dare aiuto agli immigrati e ai soggetti fisicamente svantaggiati.” Grazie al crowdfunding curato dalla piattaforma della Fondazione del Banco di Napoli, il progetto ha preso forma sino a giungere al primo incontro, l’Epifania dell’immigrato, svoltosi in libreria quest’anno. “Erano per lo più bambini nigeriani, tra i 7 e i 12 anni”, sottolinea Della Sala, “ospitati a Castelvolturno. Ma collaboriamo anche con la Comunità di Marechiaro, il centro Nanà, e cerchiamo di diffondere per avere sostegno.”
Sabato 27 maggio è stato presentato il magazine “Aiutami a leggere”, “serve a pubblicizzare la situazione di questi minori e a sensibilizzare la società”, chiarisce Amedeo Borzillo, socio di Iocisto e direttore responsabile della rivista, “è uno scambio: loro ci portano cultura, colori, esperienze, noi li aiutiamo a leggere”. Ora bisogna lavorare per trovare consenso e sostegno, “e per togliere i primi mattoni a questo muro di intolleranza sempre più alto”, continua Borzillo. Il progetto è rivolto anche a chi è portatore di altre problematiche, i dislessici per esempio, “ma ci apriamo anche al mondo degli ipovedenti e dei non vedenti”.
Il primo numero della rivista è in distribuzione gratuita e illustra i dettagli del lavoro svolto, e la situazione drammatica che vivono i minori non accompagnati accolti in Italia. “Noi doniamo il tempo”, continua Borzillo, “purtroppo i ragazzi non sono sempre gli stessi, a volte il nostro Paese è per loro solo un transito”. Alla maggiore età, infatti, tornano nell’abisso della clandestinità, così scappano, spesso verso la Francia: “Molti di loro vogliono lavorare, ma per fortuna ci sono altri che vogliono studiare, e il primo passo è proprio insegnare loro a leggere”. E così ecco istituite anche le borse di studio, finanziate dagli stessi soci della libreria.
“Utilizziamo libri della case editrici più attente a queste problematiche”, dice Federica Flocco, vicepresidente di Iocisto. Si riferisce a Uovonero e Biancoenero, che stampano testi con font ad alta leggibilità.
“Siamo stati tre giorni senza mangiare e poca acqua, io avevo un piccolo pezzo di pane ma c’era una signora siriana che allattava un bambino, e allora l’ho dato a lei”, racconta Ahmed, un egiziano di 17 anni. Si impara così il valore del dono e della tolleranza.
Giorgio Coppola
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