Chiude la Libreria Internazionale: riceviamo e pubblichiamo
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Agli enti pubblici e privati, alle associazioni culturali
ed ai cittadini della provincia salernitana
Nella mia qualità di Presidente della Società Salernitana di Storia Patria mi permetto di portare alla vostra attenzione la ventilata chiusura della Libreria Internazionale di Salerno. La saracinesca è ormai abbassata da qualche giorno ed espone un manifesto che reca la funesta scritta “Fittasi”. Si tratta, come in molti hanno già osservato nei commenti affidati ai vari social network, di un ulteriore attacco ai luoghi della cultura portato innanzi in ossequio ai peggiori aspetti di una società consumistica sempre più frastornata e abbagliata dallo sfavillio di rutilanti vetrine di alta moda o dall’ennesima friggitoria pomposamente chiamata Boulangerie.
Si avvia così a scomparire una istituzione culturale che ha quasi 70 anni di vita. Essa era nata alla fine degli anni ’40 per volontà di un intellettuale-libraio, Gaetano Macchiaroli, originario di Teggiano, che aveva non solo aperto la sua libreria a Napoli ma aveva anche fondato una coraggiosa casa editrice che pubblicò tra l’altro due importanti riviste che ebbero un ruolo centrale nella rinascita culturale del Mezzogiorno: “Cronache Meridionali” e “Città nuova”. Nella libreria di Piazza Malta fu avviato un progetto pioneristico per l’epoca, “Il Lettore”, che consisteva nella presentazione e discussione di un libro. Quella libreria contribuì a gettare un soffio d’aria nuova in un ambiente chiuso e provinciale. Agli inizi degli anni ’50 la libreria fu rilevata dalla famiglia De Spelladi che ebbe il grande merito di continuare l’esperienza avviata da Macchiaroli, cioè una maniera di vivere per il lettore il rapporto con la cultura in modo aperto e condiviso con i partecipanti alle periodiche iniziative organizzate dalla libreria.
Alla luce di tutto ciò mi permetto di sollecitare l’impegno delle istituzioni perché si individuino i necessari percorsi per impedire che si scriva la parola fine sulla vecchia e gloriosa storia della Libreria Internazionale. Penso, per esempio, ad una forma di azionariato popolare i cui primi e fondamentali soci possono essere gli Enti Locali, la Camera di Commercio, l’Università, gli istituti scolastici, le banche e soprattutto i tanti cittadini che già in questi giorni hanno manifestato tutta la loro contrarietà e con essa l’amore per la loro vecchia libreria. Nelle more si potrebbe bloccare l’operazione chiedendo alle soprintendenze di competenza di valutare la possibilità, trattandosi di un bene culturale, di predisporre la dichiarazione di sito di interesse culturale.
Certo di ottenere la vostra attenzione e disponibilità, invio i miei più distinti saluti.
Giuseppe Cacciatore
Presidente della Società Salernitana di Storia Patria
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