Il salernitano Dario Deidda e le sue corde preferite
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Quando si dice “bassista” il pensiero va direttamente ai grandi nomi del jazz o del rock che hanno rivoluzionato la tecnica per suonare questo magnifico strumento che, sotto le dita di grandi musicisti, è passato dalle retrovie della sezione ritmica alla prima fila sul palco, alla stessa stregua di una lead guitar. E dunque pensiamo subito a Jaco Pastorius a Stanley Clarke nel jazz ma anche a John Entwistle (Who) e Roger Water (Pink Floyd) nel rock. Sono solo esempi di grandi nomi che hanno dato un contributo importantissimo alla causa della buona musica suonando il proprio strumento, il basso elettrico appunto. Meno frequentemente il pensiero che ricorre ai bassisti italiani. E questo è un errore! E si, perché di bassisti italiani di livello internazionale ce ne sono eccome, e qui arriviamo al salernitano Dario Deidda, oggetto di questo articolo.
È uscito in questi giorni la versione de lux del suo disco My Favourite Strings Vol. 1, già pubblicato in Italia ad ottobre del 2017, ma ora ripubblicato da una importante etichetta discografica internazionale, la Ropeadope, in versione arricchita con l’aggiunta di ben tre titoli rispetto al disco originale per un totale di 13 brani e ben 52 minuti (una vera rarità al giorno d’oggi) di musica eccellente.
Ma chi è Dario Deidda? Un figlio d’arte che i salernitani appassionati di musica jazz (ma non solo loro) ben conoscono. Un cognome, il suo, di nobile lignaggio in ambito musicale, con una tradizione familiare che inizia con i nonni paterni, continua con i suoi genitori, entrambi pianisti e portata avanti dai fratelli Deidda, Alfonso, Sandro e appunto Dario. Insomma una storia familiare e artistica di enorme spessore.
Dario Deidda, classe 1968, ha iniziato a suonare il contrabbasso e successivamente ha esteso le proprie conoscenze al basso elettrico e al pianoforte, diventando un profondo conoscitore del jazz tradizionale ma senza escludere e praticare le tendenze più interessanti del jazz contemporaneo.
Fra tutti gli strumenti da lui suonati, il basso elettrico è quello che forse gli ha consentito di sviluppare un linguaggio originale e uno stile riconoscibile, che gli ha fatto guadagnare importanti riconoscimenti (ha vinto il Jazz It Awards, assegnato dalla nota rivista Jazz It, come miglior bassista jazz per otto anni consecutivi dal 2010 al 2017) e procurato collaborazioni di grande prestigio italiane e straniere (Gatto, Rea, Fresu, Rava, Coleman, Petrucciani, Miller solo per citarne alcuni) . Nel 1999 ha suonato in tour con Pino Daniele e per cinque anni è stato il bassista di Fiorella Mannoia, senza considerare gli oltre 60 dischi di vari artisti nei quali ha suonato.
My Favourite Strings Vol. 1 è un disco molto bello, che piacerà agli appassionati del genere ma anche a coloro che ascoltano altro rispetto al jazz. Nell’album ritroviamo interpretazioni di grandi autori come Bennet, Goodman, Coltrane, Sting e anche pezzi originali firmati da Deidda e interpretati anche con la collaborazione di Gegè Telesforo, cantante e musicista jazz noto ai più per la sua partecipazione in alcune trasmissione di Renzo Arbore, nelle quali si esibiva con lo scat, una forma di canto improvvisato che attraverso fraseggi sincopati e veloci simula i suoni di alcuni strumentali musicali.
My Favourite Strings Vol. 1 è il disco che potrebbe far avvicinare al jazz molti di quelli che considerano il genere un po’ d’élite. E questo è il grande merito di Dario Deidda, che grazie alle sue esperienza extra jazz si è misurato con generi molto diversi da esso sviluppando il proprio stile (e la propria visione della musica) grazie al quale è in grado di rendere “facile” ed amichevole quello che alcuni considerano (erroneamente) “difficile”.
Nicola Olivieri
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