Ancelotti...allenatore
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SportNews24-di Emanuele Petrarca-
Manca solo l’ufficialità, che probabilmente arriverà il 1 giugno, data dell’effettiva conclusione del contratto precedentemente firmato con il Bayern Monaco, ma Carlo Ancelotti sarà certamente il nuovo allenatore del Napoli. Una trattativa lampo conclusasi, nelle ultime ore, con la firma dell’allenatore emiliano al contratto che lo legherà per le prossime tre stagioni ai colori azzurri con un ingaggio che si aggira attorno ai 6,5 milioni di euro. Il San Paolo è pronto ad accogliere uno degli allenatori italiani più vincenti della storia del calcio a cui non servono altre parole di presentazione oltre l’incredibile palmares che vanta 2 Champions League e tantissimi altri trofei ottenute in ogni sua avventura in giro per l’Europa.
Dal Milan al Paris Saint Germain, dal Real Madrid al Bayern Monaco, il motto dell’ex giocatore di Milan, Roma e della nazionale è sempre stato quello di vincere, tutto ed in ogni caso. Dopo una carriera ad allenare molti dei top club europei, oggi Ancelotti accetta quella che potrebbe essere la sua sfida più difficile, ma allo stesso tempo più divertente, cioè dare ad una squadra forte ma inesperta, una mentalità più vincente ed internazionale. L’acquisto di Carlo Ancelotti, da parte della società partenopea, infatti, è pari all’acquisto di un top player, non solo perché stiamo parlando di uno dei migliori allenatori in attività, ma anche perché il suo nome può far gola a molti giocatori di caratura internazionale vogliosi di essere allenati da un così stimato allenatore.
In un periodo di incertezze legate alle insistenti sirene di mercato che stanno facendo tentennare giocatori come Mertens o Callejon tra tutti, ma soprattutto all’ormai certo addio ai colori azzurri del capitano Marek Hamsik, la notizia dell’ingaggio dell’allenatore emiliano ridà voglia ed entusiasmo alla città. In attesa di sapere come si muoverà la società sul mercatoManca solo l’ufficialità, che probabilmente arriverà il 1 giugno, data dell’effettiva conclusione del contratto precedentemente firmato con il Bayern Monaco, ma Carlo Ancelotti sarà certamente il nuovo allenatore del Napoli. Una trattativa lampo conclusasi, nelle ultime ore, con la firma dell’allenatore emiliano al contratto che lo legherà per le prossime tre stagioni ai colori azzurri con un ingaggio che si aggira attorno ai 6,5 milioni di euro.
Il San Paolo è pronto ad accogliere uno degli allenatori italiani più vincenti della storia del calcio a cui non servono altre parole di presentazione oltre l’incredibile palmares che vanta 2 Champions League e tantissimi altri trofei ottenute in ogni sua avventura in giro per l’Europa. Dal Milan al Paris Saint Germain, dal Real Madrid al Bayern Monaco, il motto dell’ex giocatore di Milan, Roma e della nazionale è sempre stato quello di vincere, tutto ed in ogni caso. Dopo una carriera ad allenare molti dei top club europei, oggi Ancelotti accetta quella che potrebbe essere la sua sfida più difficile, ma allo stesso tempo più divertente, cioè dare ad una squadra forte ma inesperta, una mentalità più vincente ed internazionale. L’acquisto di Carlo Ancelotti, da parte della società partenopea, infatti, è pari all’acquisto di un top player, non solo perché stiamo parlando di uno dei migliori allenatori in attività, ma anche perché il suo nome può far gola a molti giocatori di caratura internazionale vogliosi di essere allenati da un così stimato allenatore. In un periodo di incertezze legate alle insistenti sirene di mercato che stanno facendo tentennare giocatori come Mertens o Callejon tra tutti, ma soprattutto all’ormai certo addio ai colori azzurri del capitano Marek Hamsik, la notizia dell’ingaggio dell’allenatore emiliano ridà voglia ed entusiasmo alla città. In attesa di sapere come si muoverà la società sul mercato dei calciatori, Ancelotti è consapevole di avere un gruppo molto valido che può adattarsi ad ogni tipo di schema, giocando un bel calcio, divertente e propositivo; quello stesso calcio già proposto, in modo differente,da chi lascerà il capoluogo campano in cerca di un’altra grande sfida, cioè Maurizio Sarri. Venuto dal nulla, con un palmares vuoto e con un solo campionato svolto ad alto livello riuscendo a salvare l’Empoli, il toscano è entrato in punta di piedi in una realtà giudicata più grande delle sue possibilità, ma che alla fine si è dimostrata la dimensione perfetta per esprimere il suo pensiero ed il suo calcio. Sarri arrivò al Napoli con la targa di buon allenatore ma con molte perplessità, da parte dei tifosi partenopei, sull’effettiva potenzialità di un allenatore, all’epoca, semisconosciuto. Ora, lo stesso Sarri, si congeda dopo aver sfiorato lo scudetto, dato una mentalità bella e propositiva alla sua squadra e dimostrato di essere uno dei migliori allenatori italiani in attività sotto il punto di vista della tattica e degli schemi, ma soprattutto si congeda con il riconoscimento e l’amore di una città intera, che è pronta a vedere il Napoli di Ancelotti, ma non dimenticherà mai cosa è stato il Napoli di Sarri. dei calciatori, Ancelotti è consapevole di avere un gruppo molto valido che può adattarsi ad ogni tipo di schema, giocando un bel calcio, divertente e propositivo; quello stesso calcio già proposto, in modo differente,da chi lascerà il capoluogo campano in cerca di un’altra grande sfida, cioè Maurizio Sarri. Venuto dal nulla, con un palmares vuoto e con un solo campionato svolto ad alto livello riuscendo a salvare l’Empoli, il toscano è entrato in punta di piedi in una realtà giudicata più grande delle sue possibilità, ma che alla fine si è dimostrata la dimensione perfetta per esprimere il suo pensiero ed il suo calcio. Sarri arrivò al Napoli con la targa di buon allenatore ma con molte perplessità, da parte dei tifosi partenopei, sull’effettiva potenzialità di un allenatore, all’epoca, semisconosciuto. Ora, lo stesso Sarri, si congeda dopo aver sfiorato lo scudetto, dato una mentalità bella e propositiva alla sua squadra e dimostrato di essere uno dei migliori allenatori italiani in attività sotto il punto di vista della tattica e degli schemi, ma soprattutto si congeda con il riconoscimento e l’amore di una città intera, che è pronta a vedere il Napoli di Ancelotti, ma non dimenticherà mai cosa è stato il Napoli di Sarri.
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