giovedì 27 settembre 2018

knockout game a Castellammare di Stabia: 7 anziani mandati in ospedale

knockout game a Castellammare di Stabia: 7 anziani mandati in ospedale http://www.salernonews24.com/cronaca/knockout-game-a-castellammare-di-stabia-7-anziani-mandati-in-ospedale/














 Borrelli. Nessuna giustificazione per questi delinquenti, solo punizioni esemplari anche per scoraggiare eventuali emulatori- di Antonietta Doria-


Per knockout si intende mettere fuori combattimento, letteralmente "tramortire", spesso reso con l'acronimo KO.  Indica una delle cause di interruzione anticipata di un incontro di uno sport da combattimento, termine noto infatti relativamente al pugilato. Ebbene, questo termine sta invadendo le pagine di cronaca perchè sta diventando una folle consuetudine tra i più giovani che colpiscono brutalmente ed improvvisamente i passanti che prendono di mira.

“Il knockout game, l’assurdo ‘gioco’ in cui si colpiscono persone a caso, è arrivato a Castellammare di Stabia e ne ho avuto la conferma dal direttore sanitario dell’Ospedale San Leonardo, Savio Marziani, che ho contattato perché non volevo credere a quello che mi era stato denunciato”.


Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha dato la notizia, insieme a Gianni Simioli, nel corso de La radiazza di RadioMarte, sottolineando che, in due giorni, ben sette persone anziane sono finite al pronto soccorso dell’Ospedale stabiese, 4 nella giornata di mercoledì e 3 in quella di martedì scorso”.


“E’ raccapricciante che ci siano ragazzi che si divertono a colpire all’improvviso gente inerme e a riprendere le conseguenze della bravata con il cellulare per poi magari diffondere le immagini sui social e in rete” hanno aggiunto Borrelli e Simioli aggiungendo che “colpire gli anziani e gli indifesi è quanto di più sconcertante un individuo possa fare”.


“Contro questi delinquenti non ci devono essere giustificazioni di alcun tipo, ma solo punizioni severissime anche per togliere ogni pensiero di emulazione” hanno concluso Borrelli e Simioli appellandosi “a quanti hanno visto qualcosa ad aiutare le forze dell’ordine a trovare i responsabili”.


 













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