Sono passati ormai ben 63 anni dal tragico evento che sconvolse la città di Salerno e parte della Costiera Amalfitana. Nella notte a cavallo tra il 25 e il 26 Ottobre del 1954 il territorio fu teatro di una delle più gravi alluvioni paragonabile, in termini di danni materiali e perdite di vite umane, al disastro del Vajont nel 1963 o all’alluvione del Polesine del 1951. Le vittime furono 318 e i sensatetto 5000.
Emerge, non senza un certo amaro stupore, la quasi assenza di elementi commemorativi proprio in prossimità dei luoghi maggiormente danneggiati dall’alluvione . Escludendo le due lapidi una risalente al 2004, posta nel rione Canalone e un’altra nei pressi della chiesa dell’Annunziata, eretta nel 2005, in città soltanto due opere-monumenti godono di particolare pregio artistico e purtroppo sono anche un pò dimenticate.
Sorvolando sulle qualità estetiche del muretto-lapide eretto nel quartiere Mariconda ed inaugurato il 28 Dicembre 2014, in occasione dei 60 anni dal triste evento, merita attenzione nella sua parte bassa una frase scritta del poeta salernitano Alfonso Gatto. Le altre vere opere furono realizzate dall’artista salernitano Pasquale Avallone.
All’indomani dell’alluvione l’allora Giunta Comunale subito si adoperò per concretizzare sotto forma di materia artistica il ricordo delle povere vittime dell’alluvione. Nel Giugno del 1955 il commissario Prefettizio Lorenzo Salazar volle far realizzare un “ Monumento ricordo alle vittime dell’alluvione” su progetto di Pasquale Avallone che presentò un bell’acquerellato che raffigurava una stele in cemento armato su basamento di travertino e sulle quattro facce una serie di pannelli bronzei ( altorilievi) La ditta appaltatrice di Carmine Sarno non fu però capace di realizzare l’opera così come si presentava su progetto. Infatti le tre croci presenti all’interno della stele non furono mai relizzate ma si procedette nella posa di 4 croci per ogni lato ( parte alta ).
All’indomani dell’alluvione l’allora Giunta Comunale subito si adoperò per concretizzare sotto forma di materia artistica il ricordo delle povere vittime dell’alluvione. Nel Giugno del 1955 il commissario Prefettizio Lorenzo Salazar volle far realizzare un “ Monumento ricordo alle vittime dell’alluvione” su progetto di Pasquale Avallone che presentò un bell’acquerellato che raffigurava una stele in cemento armato su basamento di travertino e sulle quattro facce una serie di pannelli bronzei ( altorilievi ). La ditta appaltatrice di Carmine Sarno non fu però capace di realizzare l’opera così come si presentava su progetto. Infatti le tre croci presenti all’interno della stele non furono mai relizzate ma si procedette nella posa di 4 croci per ogni lato ( parte alta ).
E’ sempre di Pasquale Avallone la seconda opera-monumento, il quale presentò una relazione accompagnata da alcuni bozzetti preparatori alla fine del 1956 dal titolo : “ Sul progetto per un ricordo del generoso atto di solidarietà del popolo italiano verso gli alluvionati di Salerno ”. Il monumento fu posizionato nel nuovo quartiere di Santa Margherita realizzato proprio per gli alluvionati. Il progetto fu approvato nel Marzo del 1957 e i lavori redatti dall’impresa Fasano si conclusero nel Giugno dello stesso anno. L’opera è una stele realizzata in pietra da taglio in travertino di Tivoli compatto, alta quasi 6 metri. Nella sua parte alta è presente una figura bronzea di donna raffigurante la Riconoscenza con una fiamma sulla mano. Allo stato attuale manca la frase composta da lettere in bronzo smerigliato che ricorda il tragico evento.
(Si ringrazi la Dott.ssa Wilma Leone, Funzionaria della Biblioteca Provinciale, per il prezioso aiuto sulla ricerca dei monumenti sull’alluvione e lo stesso l’Archivio Storico del Comune di Salerno).
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