di Antonietta Doria
La prima de “La strana coppia”di Neil Simons, da un progetto di Pasquale Squitieri e realizzato da Antonio Mastelloni, rappresentata ieri al Massimo cittadino, ha suscitato grande curiosità perché “la coppia” era veramente “strana”.
Claudia e Olivia nella versione, dunque, tutta al femminile di quella originale di Neil Simons con Art Carney e Walter Matthau nei panni dei due divorziati Felix e Oscar che dividevano un appartamento e la quotidianità di due vite da ricomporre.
Ottavia Fusco nei panni di Olivia Madison ha magistralmente interpretato il ruolo della donna che cerca, senza riuscirci, di superare il trauma dell’abbandono desiderando vivere nuove esperienze; Claudia Cardinale nel ruolo di Fiorenza Unger, appena lasciata da suo marito, pensa al suicidio come unica soluzione.
Tutt’intorno profili di donne complesse e nevrotiche che si incontrano per giocare a carte.
La Cardinale ben riesce nell’interpretazione del ruolo della donna un po’ svagata, indifesa, forse perché le è congeniale. E' così che, infatti, la “donna” Claudia è presente nell’immaginario collettivo: bellissima, dolce e desiderosa d’affetto.
Peccato che questa interpretazione della famosa commedia del 1965, che tanto successo ha avuto nel corso degli anni, sia apparsa più una parodia che un rifacimento con personaggi un po’ troppo sopra le righe.
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