UNIVERSIADE 2019: ha vinto la Campania
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salernonews24.it-sport-di Emanuele Petrarca
Si è chiusa allo Stadio San Paolo di Napoli la trentesima edizione dell’Universiade, il torneo estivo che coinvolge giovani atleti provenienti da tutte le nazioni che sognano di calcare i più grandi palcoscenici del mondo e sognano che queste universiadi siano solo una rampa di lancio che li proietti al sogno di ambire ad una medaglia d’oro olimpica. Un’edizione che vedeva come protagonisti non solo i tanti giovani, rappresentati delle proprie nazioni, che concorrevano nelle molteplici discipline messe a disposizione dalla competizione, ma, soprattutto, le città della Campania. Questa Universiade è stata un vero e proprio successo sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista organizzativo e sociale. Il medagliere ha sorriso agli azzurrini arrivati al sesto posto con ben 44 medaglie, di cui 15 d’oro, che hanno permesso all’Italia di ottenere il miglior risultato di sempre dal 1959.
Abbiamo avuto l’onore ed il piacere di vedere sventolare il tricolore italiano in quasi tutte le discipline: La scherma ha regalato le maggiori soddisfazioni ai nostri atleti capaci di vincere 13 medaglie totali, di cui 5 d’oro insieme al nuoto dove si registrano ben 11 medaglie, di cui 1 d’oro. Sono arrivate ottime prestazioni anche dall'atletica, 4 ori, dal tiro a segno e tiro al volo, 5 medaglie di cui 2 ori, dalla ginnastica ritmica e artistica, 5 medaglie di cui 1 d’oro, ed anche 2 medaglie di bronzo provenienti dal taekwondo e dal calcio. Il medagliere decreta il Giappone vincitore del torneo seguito da Russia, Cina, Stati Uniti e Corea, ma si può dire senza troppa retorica che durante questa competizione hanno vinto tutti.
Ha vinto lo sport, quello sano e competitivo, che solo dei ragazzi con tanta grinta e passione potevano trasmettere, ha vinto la gioventù, che ci ha dimostrato cosa significa lottare per un sogno, competere per il proprio paese, oppure far sì che tutto vada bene e che l’organizzazione sia impeccabile. Sono stati tanti, infatti, i giovani volontari che hanno voluto contribuire al fine di rendere l’evento il più godibile possibile e tantissime sono state anche le persone che hanno voluto partecipare ed hanno voluto essere presenti all'interno dei palazzetti sportivi campani per incitare gli atleti. La Campania mostra un lato di sé, preciso e divertente, ben distante dai soliti stereotipi che mettono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica la scarsa manutenzione o la scarsa cura dei propri eventi e delle proprie città. La Campania mostra un lato sportivo ed innovativo che punta ad un processo di rinascita e di rinnovamento sia del movimento sociale e urbano, che del movimento sportivo. Gli impianti messi a disposizione in questi giorni sono stati tutti ristrutturati, rinnovati e messi a totale disposizione delle nazioni ed hanno ricevuto riscontri più che positivi. Abbiamo visto un San Paolo finalmente meno “vecchio” con una massiccia manutenzione dell’impianto che adesso sembra davvero aver cambiato pelle, ma non è l’unico.
Anche gli impianti di Salerno e provincia sono stati protagonisti di un miglioramento che ha reso agibili per la competizione vari impianti tra cui lo Stadio Arechi, dove si sono svolte varie partite del torneo di calcio, gli stadi di Sarno e Nocera che hanno ospitato gli allenamenti degli atleti, il Palasele di Eboli, teatro della finale di pallavolo e il Cus Salerno di Baronissi nel quale si sono svolte le gare e gli allenamenti di scherma. Finalmente la Campania ha impianti “nuovi” a disposizione per tutti gli atleti e finalmente possiamo tornare a sperare in una regione che valorizzi lo sport e che finalizzi un’opera di ringiovanimento del movimento sportivo che deve ripartire dai giovani. L’auspicio è che, adesso che i riflettori dell’Universiade sono ormai spenti, i nostri impianti continuino ad essere valorizzati e mantenuti in modo tale da non ritornare a quello stato di arretratezza e degrado che, purtroppo, aveva, e sta ancora, colpendo molti delle strutture sportive campane.
Proprio i giovani sono stati coloro a cui bisogna fare il ringraziamento più grande per il successo che ha ottenuto questa edizione dell’Universiade. Non sono esistite guerre, odio, lotte e faide, non abbiamo assistito ad episodi di razzismo o di scherno agli avversari, ma solo a scene di vero e proprio sport che non ha nulla da invidiare a quello che vediamo giornalmente in televisione da sportivi affermati con contratti faraonici. Abbiamo visto un tifo basato tutto sul valorizzare lo sport, incitare i propri beniamini ed applaudire gli eventuali vincitori e sconfitti. Abbiamo assistito a 12 giorni di puro divertimento, dove tante etnie e tanti esponenti di altrettanti paesi hanno ammirato le bellezze campane. La trentesima edizione dell’Universiade è stata una lezione per tutti: ha trasmesso l’impegno ed il lavoro dei Napoletani per la buona riuscita dell’evento, ha evidenziato quanto i nostri impianti fossero efficienti e come bastava semplicemente una manutenzione per rendere funzionali i nostri palazzetti dello sport, ha mostrato, per l’ennesima volta, come lo sport, vero e puro, sia quello dei ragazzi che moltissime volte, a differenza degli adulti, sanno ancora “giocare”.
Salerno è la provincia che, dopo Napoli, ha ospitato il maggior numero di eventi di queste Universiadi 2019. Allo stadio Arechi si è svolta la finale del torneo di calcio, mentre lo stadio Simonetta Lamberti di Cave de' Tirreni ha ospitato una delle gare. Allenamenti negli stadi di Sarno, Nocera, Eboli e Pagani. Al Palasele di Eboli, inoltre, ha avuto luogo la finale del torneo di pallavolo, mentre al Cus Salerno e a Baronissi, si sono svolti gli allenamenti e le gare di scherma.
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