Le maschere e il Carnevale
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Tradizioni e riti pagani- di Antonietta Doria-
Un altro Carnevale sta terminando, questa festa folle e variopinta fatta di colore e di ostentazione.
"Carnem levare" significa letteralmente astenersi dalla carne, visto che nella cultura cristiana precede la Quaresima e con il mercoledì delle Ceneri inizia il periodo di digiuno e astinenza in cui veniva eliminato il consumo della carne, considerato uno dei cibi più ricchi.
Come spesso è accaduto agli albori del Cristianesimo, anche il Carnevale si è innestato su antiche tradizioni, soppiantandole. Nell'antica Roma, infatti, in questo periodo venivano praticati i riti pagani in onore del dio Saturno e venivano rovesciate le gerarchie sociali: gli schiavi potevano considerarsi liberi di deridere padroni e nobili. Di qui l'importanza della maschera che fin dall'antichità era anche un mezzo attraverso il quale congiungersi ed ingraziarsi gli spiriti, un modo per mettere in contatto mondo fisico e mondo spirituale.
Nei nostri giorni avanza la trasgressione, ci si maschera osando, si burlano politici, ci si prende gioco di tutto e tutti. Ecco, la maschera permette tutto ciò, racchiude in sé ogni aspetto: la natura, il mondo animale, quello dei morti. Esorcizza, schernisce. Da antico manufatto che captava le forze sovrannaturali degli spiriti, diviene mezzo di espressione, di contestazione, di burla e nel corso della vita, si sa, come in un continuo Carnevale incontreremo tante maschere e pochi volti , come ricorda Pirandello....
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