Tra i tanti graffiti i più frequenti e popolari sono proprio quelli dedicati al Napoli, a date importanti, al senso di appartenenza dei tifosi ed ai più grandi eroi che hanno vestito la maglia azzurra. È proprio questo l’argomento trattato dal libro "Pittat" di Riccardo Giammarino, presentato nella libreria IoCiSto di Napoli, cioè la capacità dei muri di saper raccontare una storia, semplicemente con una scritta o con un’immagine, come un grande museo all’aria aperta e accessibile a tutti.
Tanti tipi di murales, grandi o piccoli che siano, che servono come vanto e orgoglio per la storia di una squadra di calcio che nella propria città è più di una semplice società sportiva, ma simbolo di unione e appartenenza, e che servono anche come ringraziamento e come forma di rispetto per tutti quegli uomini meritevoli di essere ricordati non solo come calciatori, ma come parte della città. Dal mito assoluto Diego Armando Maradona fino al nuovo simbolo, nonché capitano, Marek Hamsik, passando per campioni unici come Ezequiel Lavezzi, Edinson Cavani, Alemao e tanti altri; dalle tante scritte piene di azzurro e di orgoglio dedicate al Napoli scudettato, fino al Napoli moderno e ad icone come Mazzarri, Benitez, Carmando; dagli idoli che rimarranno per sempre tali, fino agli amori sembrati belli ed infiniti, fino a finire amaramente come successo con Gonzalo Higuain. Il libro Pittat’ racconta non solo dei murales e delle scritte in sé, ma di come il calcio napoletano sia talmente sentito dai propri tifosi da dover essere indelebilmente immortalato come parte integrante della città.
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