Al termine delle ispezioni, sono state riscontrate diverse modalità di commissione delle violazioni: dalla più comune forma di pirateria informatica - l’underlicensing, ossia l’installazione di un software su un numero maggiore di “macchine” rispetto a quello previsto dalla licenza - al crack, cioè l’utilizzo di programmi illegali che, generando una chiave o codice di attivazione, permettono la conversione di una versione “trial/home” ad una versione “completa/professional”, fino a casi di mislicensing, ossia l’uso inappropriato della licenza o del contratto acquistati, come ad esempio l’impiego imprenditoriale di un software in versione “education”. Nel complesso sono stati denunciati 62 responsabili.
In alcuni casi, inoltre, in aderenza alle prescrizioni contenute nel decreto legislativo n. 231 del 2001, è stata contestata anche la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per i reati commessi nel loro interesse dagli amministratori aziendali. Nonostante i frequenti (e spesso anche maldestri) tentativi di cancellare i programmi illegali dai computer, anche a pochi istanti dall’avvio dell’ispezione, nella vana speranza di nascondere le responsabilità, grazie alle tecniche investigative e di controllo forense sviluppate dai militari è stato possibile sequestrare oltre 900 programmi per elaboratore privi di regolare licenza e più di 350 apparati hardware, tra computer e hard-disk.
Redazione SalernoNews24.it
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