Il mondo possibile di Robert Doisneau
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Nel cuore dell’Europa, a Bruxelles e fino al 28 febbrai 2018, sarà possibile visitare una bellissima mostra dedicata al grande fotografo francese Robert Doisneau.
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![Le baiser de L'hôtel de ville](https://lh3.googleusercontent.com/blogger_img_proxy/AEn0k_t7FP63CTCRxnni8KHkmCLZjIrGMMSSAuNXLa6guhQcARwBVPe5fNzMJzE8PQyOq8xOarDpMuCZadUA2Jd09ueQrWQSuUiBtRaOvPwH2yvflULo31uqmtryYCwhlYX-97aqpCrlqKbopw=s0-d)
Le baiser de L'hôtel de ville[/caption]
Alzi la mano chi non conosce o non ha mai visto
Le baiser de L'hôtel de ville. Si tratta certamente di una delle immagini più conosciute e più utilizzate al mondo per copertine di libri, riviste, stampe… insomma uno degli scatti più famosi di sempre realizzato proprio da Robert Doisneau, e già solo questo dovrebbe bastare per convincersi a fare una passeggiata nella capitale belga per ammirare la bellissima retrospettiva a lui dedicata.
Vedere questa foto nelle sue dimensioni originali è davvero un’emozione che da sola vale il viaggio. Ma questa retrospettiva, non ha solo questo pregio.
La mostra è strutturata in tre sezioni.
The Wonderful Daily tra anni '30 agli anni '70. Offre una traversata nel lavoro di un fotografo che voleva essere un falso testimone: non descrivere il reale ma proporre una propria lettura poetica del mondo.
Palm Springs 1960, 30 scatti a colori realizzati per la rivista Fortune che riflettono l'aspetto divertito di un etnologo improvvisato nel tentativo di interpretare e conoscere i pensionati felici nella gioiosa opulenza della località americana. Questa sezione è la vera sorpresa della mostra perché di Doisneau si conosce soprattutto la produzione in bianco e nero. Vedere il suo lavoro a colori è davvero molto interessante.
Infine i
Laboratori di artisti, 55 scatti eseguiti tra il 1945 e il 1971 nelle botteghe di Picasso, Braque, Utrillo, Giacometti, Brancusi e Cesare... sia in bianco e nero che a colori, alcuni molto noti, altri sconosciuti, ma tutte stampe preziose che inducono l’osservatore in uno stato onirico immerso in atmosfere molto bohemienne.
«Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere». Questa è una delle frasi più celebri di Doisneau, un artista straordinario, la cui fotografia riesce a stimolare non solo l’occhio ma anche il cuore e la mente. Ancora un volta, abbiamo la prova, inconfutabile se mai ce ne fosse ancora bisogno, che la fotografia è uno straordinario strumento di riflessione.
Umberto Mancini
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