21 Settembre: Salerno celebra il Santo Patrono
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Tra Fede e Tradizione-
Il 21 settembre per ogni salernitano è una data importante, è la festa del Santo Patrono, e, più di ogni altro giorno, ci si sente tutti particolarmente vicini, accomunati da un sentire unico che si ripete, puntuale, ogni 21 settembre. Ancora vi è l'usanza, nella parte più antica di Salerno, di lanciare petali al passaggio del Santo, da balconi adornati con da antichi drappi. Un'usanza che sa di passato e di ricordi impolverati, di devozione e tradizione. Sono immagini indelebili in una società caotica e troppo tecnologica. Momenti di riflessione e, al tempo stesso, di condivisione.
Dopo la benedizione del Monsignor Arcivescovo con il Braccio dell'Apostolo Matteo, la tappa di quest'ultimo al carcere, all'ospedale Ruggi d'Aragona, alla mensa dei poveri Casa Nazareth, all'Hospital Campolongo e presso la sede della Guardia di Finanza in via Duomo, il Santo Patrono di Salerno incontrerà i suoi cittadini.
Oggi, infatti, sarà il momento dell'incontro del Santo con la città, attraverso la Solenne Processione insieme ai venerati simulacri di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII, i Santi Gaio, Ante e Fortunato, simpaticamente definiti le “tre sorelle” di S. Matteo, per i lineamenti dolci dei loro volti e per i capelli lunghi.
I tre giovani Santi, che vegliano sulla città insieme all’Evangelista, furono condannati a morte durante una delle persecuzioni ordinate dall’imperatore Diocleziano, poiché Fortunato aveva pubblicamente rifiutato di adorare Priapo anche a nome di Gaio e Anthes. Le spoglie dei Santi Martiri sono custodite nell’abside centrale della Cripta del Duomo, dove è conservata anche la colonna di marmo sulla quale furono decapitati.
In Processione segue poi la statua di Papa Gregorio VII, morto a Salerno nel 1085 durante il suo esilio. Dal 1985, in un'urna di onice sull’altare destro del Duomo, le sue reliquie.
Più indietro, sorretta dalla “paranza” sfila la statua più pesante, il busto ligneo di S. Giuseppe, risalente al tempo della Scuola Medica Salernitana, protettore della corporazione salernitana degli artifices.
Sono poi i lavoratori del porto ache , di generazione in generazione hanno il compito di trasportare la splendida statua d’argento di S. Matteo, scortata da un drappello di finanzieri, riccamente adornata di fiori.
A Lui è dedicata la Cripta del Duomo. Si resta davvero affascinati dalla statua dell’Apostolo Evangelista che è bifronte, caratteristica che permette ai fedeli di ammirare il volto del Santo da entrambi i lati.
Così San Matteo, oggi, rivolge benedizioni alla sua Salerno: alla sede della Guardia di Finanza, di cui S. Matteo è Patrono nazionale, essendo stato gabelliere prima della conversione. All'altezza della Provincia San Matteo benedice il mare e coloro che dal mare traggono il loro sostentamento: da sempre, infatti i pescatori considerano S. Matteo il loro protettore come può evincersi dalle splendide tre triglie d’argento che il Santo reca in mano come ex voto. Poi, è il momento di soffermarsi nell'atrio del Comune, l’edificio simbolo dell’intera città. La Processione fa poi ritorno per via Mercanti, proseguendo fino al Duomo.
Si giunge così al momento conclusivo dove, nonostante la stanchezza, i "paranzieri" esprimono tutta la loro gioia e la loro devozione, portando in trionfo la statua del loro Patrono, facendolo ruotare più volte in cima alle scale della Cattedrale per benedire e salutare i numerosi fedeli accorsi in questo giorno di solenni festeggiamenti.
Quest'anno il programma civile prevede il gran concerto dell'Orchestra Sinfonica dell'Alfano I, diretta dal M° Giovanni d'Auria, in Piazza Amendola; in Piazza Cavour spettacolo degli Archibugieri e Trombonieri Senatore; in Piazza Alfano I, note gioiose della Banda MUSIKE' di Pellezzano. A chiusura di serata, come tradizione detta, ritornano i fuochi pirotecnici di mezzanotte, sparati da un pontone a mare innanzi al Lungomare. Il colpo finale pone fine ai festeggiamenti, ma San Matteo continuerà a proteggere la Sua città.
Antonietta Doria
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