Ma veniamo al Nauticsud. Considerando i presupposti di partenza possiamo concordare con i vertici di ANRC e Mostra d'Oltremare che era una scommessa difficile che ha richiesto una buona dose di coraggio. E' il primo passo per cercare di tornare ai fasti del passato quando il Nauticsud era davvero un salone internazionale. La strada è lunga, di pari passo con quella del rilancio della nautica da diporto in Italia, ma con una buona organizzazione e, soprattutto, con il necessario coinvolgimento delle Istituzioni è un obiettivo raggiungibile. Una fiera, a prescindere dal settore merceologico, è una opportunità di business per il territorio che la ospita e questo, forse, non è sufficientemente chiaro alle amministrazioni locali. Basta guardare ai Saloni esteri (Dusserldorf in primis) dove intere città si "vestono" per l'evento, attivando servizi e iniziative collaterali che rendono l'Evento Fiera parte integrate dell'offerta turistica. Unica nota stonata, sulla quale i nostri ospiti francesi sono rimasti stupiti, il solito fenomeno del bagarinaggio (anche con biglietti omaggio riservati agli espositori).
Complimenti quindi ad ANRC e Mostra d'Oltremare per la scommessa vinta puntando ad una edizione 2017 ancora in crescita. Tutto il settore ne ha bisogno.
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