Io non brindo
http://www.salernonews24.com/cultura/io-non-brindo/
Io non brindo.
Nella pausa dei rintocchi,
conto in levare
e trattengo ad ogni battere
No, io non brindo.
Suono la campana,
e mentre tutti fuggono
resto qui.
Non brindo.
Cambio lingua, mi trasformo.
Resto me e allo specchio un'iguana.
Io blindo.
Blindo te, blindo me,
blindo noi.
Blindo questo mondo solo nostro,
Blindo il futuro che non conosco.
Blindo quel che sono, e quel che ho trovato.
Blindo gli errori, blindo gli amori.
Blindo i sapori. Blindo i sogni.
Blindo versi e parole,
blindo orizzonti e la pace dei mari.
Blindo un'isola per ricordare.
Blindo i morti e i loro respiri.
Blindo i figli e chi non ho avuto.
Blindo il colore dei capelli e il rumore della pioggia.
Blindo la libertà. Blindo i pensieri.
Blindo la bellezza.
Blindo l'arte,
la blindo dentro me.
Io, questa notte, blindo.
Giorgio Coppola-Fine anno 2017
Tutti i diritti riservati
domenica 31 dicembre 2017
Io non brindo
Io non brindo
http://www.salernonews24.com/cultura/io-non-brindo/
Io non brindo.
Nella pausa dei rintocchi,
conto in levare
e trattengo ad ogni battere
No, io non brindo.
Suono la campana,
e mentre tutti fuggono
resto qui.
Non brindo.
Cambio lingua, mi trasformo.
Resto me e allo specchio un'iguana.
Io blindo.
Blindo te, blindo me,
blindo noi.
Blindo questo mondo solo nostro,
Blindo il futuro che non conosco.
Blindo quel che sono, e quel che ho trovato.
Blindo gli errori, blindo gli amori.
Blindo i sapori. Blindo i sogni.
Blindo versi e parole,
blindo orizzonti e la pace dei mari.
Blindo un'isola per ricordare.
Blindo i morti e i loro respiri.
Blindo i figli e chi non ho avuto.
Blindo il colore dei capelli e il rumore della pioggia.
Blindo l libertà. Blindo i pensieri.
Blindo la bellezza.
Blindo l'arte,
la blindo dentro me.
Io, questa notte, blindo.
Giorgio Coppola-Fine anno 2017
Tutti i diritti riservati
Nella pausa dei rintocchi,
conto in levare
e trattengo ad ogni battere
No, io non brindo.
Suono la campana,
e mentre tutti fuggono
resto qui.
Non brindo.
Cambio lingua, mi trasformo.
Resto me e allo specchio un'iguana.
Io blindo.
Blindo te, blindo me,
blindo noi.
Blindo questo mondo solo nostro,
Blindo il futuro che non conosco.
Blindo quel che sono, e quel che ho trovato.
Blindo gli errori, blindo gli amori.
Blindo i sapori. Blindo i sogni.
Blindo versi e parole,
blindo orizzonti e la pace dei mari.
Blindo un'isola per ricordare.
Blindo i morti e i loro respiri.
Blindo i figli e chi non ho avuto.
Blindo il colore dei capelli e il rumore della pioggia.
Blindo l libertà. Blindo i pensieri.
Blindo la bellezza.
Blindo l'arte,
la blindo dentro me.
Io, questa notte, blindo.
Giorgio Coppola-Fine anno 2017
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Io non brindo
Io non brindo
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Io non brindo.
Nella pausa dei rintocchi,
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e trattengo ad ogni battere
No, io non brindo.
Suono la campana,
e mentre tutti fuggono
resto qui.
Non brindo.
Cambio lingua, mi trasformo.
Resto me e allo specchio un'iguana.
Io blindo.
Blindo te, blindo me,
blindo noi.
Blindo questo mondo solo nostro,
Blindo il futuro che non conosco.
Blindo quel che sono, e quel che ho trovato.
Blindo gli errori, blindo gli amori.
Blindo i sapori. Blindo i sogni.
Blindo versi e parole,
blindo orizzonti e la pace dei mari.
Blindo un'isola per ricordare.
Blindo i morti e i loro respiri.
Blindo i figli e chi non ho avuto.
Blindo il colore dei capelli e il rumore della pioggia.
Blindo l libertà. Blindo i pensieri.
Blindo la bellezza.
Blindo l'arte,
la blindo dentro me.
Io, questa notte, blindo.
Giorgio Coppola-Fine anno 2017
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Nella pausa dei rintocchi,
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e trattengo ad ogni battere
No, io non brindo.
Suono la campana,
e mentre tutti fuggono
resto qui.
Non brindo.
Cambio lingua, mi trasformo.
Resto me e allo specchio un'iguana.
Io blindo.
Blindo te, blindo me,
blindo noi.
Blindo questo mondo solo nostro,
Blindo il futuro che non conosco.
Blindo quel che sono, e quel che ho trovato.
Blindo gli errori, blindo gli amori.
Blindo i sapori. Blindo i sogni.
Blindo versi e parole,
blindo orizzonti e la pace dei mari.
Blindo un'isola per ricordare.
Blindo i morti e i loro respiri.
Blindo i figli e chi non ho avuto.
Blindo il colore dei capelli e il rumore della pioggia.
Blindo l libertà. Blindo i pensieri.
Blindo la bellezza.
Blindo l'arte,
la blindo dentro me.
Io, questa notte, blindo.
Giorgio Coppola-Fine anno 2017
Tutti i diritti riservati
A Salerno il nuovo anno si attende in Piazza Amendola con Fiorella Mannoia
A Salerno il nuovo anno si attende in Piazza Amendola con Fiorella Mannoia
http://www.salernonews24.com/salerno/a-salerno-il-nuovo-anno-si-attende-in-piazza-amendola-con-fiorella-mannoia/
Tradizionale apppuntamento in Piazza-
E' Fiorella Mannoia la protagonista del Capodanno in Piazza a Salerno. L'atteso concerto di una delle protagoniste più importanti della musica leggera e d'autore italiana è in programma adesso, in Piazza Amendola nel cuore della città delle celebri Luci d'Artista che resteranno accese per tutta la magica notte di San Silvestro. La serata, condotta dalla show-woman Serena Autieri - prevede il concerto di Fiorella Mannoia con tutte le sue canzoni più celebri e qualche sorpresa dedicata al pubblico campano e salernitano. Alle 24.00 Brindisi di Mezzanotte ed a seguire Spettacolo di Fuochi Pirotecnici.
Il palco di Piazza Amendola a Salerno ha un fronte di 25 metri x 12,5 di profondità con un altezza di 11 metri per copertura e muri laterali. La band che accompagnerà Fiorella Mannoia è composta da Carlo Di Francesco (percussioni e produzione musicale), Davide Aru (chitarre), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Claudio Storniolo (pianoforte e tastiere).
L'atmosfera della notte più bella dell'anno è impreziosita dalle Luci d'Artista. Le opere d'arte luminosa esposte lungo le strade e nelle piazze cittadine hanno fatto diventare Salerno una delle mete più attraenti delle Feste in Italia tra le suggestioni marine, i miti del Mediterraneo, le scie luminose nel Centro Storico, il mondo degli animali. Grande successo anche per tutti gli eventi collaterali come Lumina Minervae, la Mostra di Leonardo a Palazzo Fruscione, la Ruota Panoramica a Piazza della Concordia, i Presepi di Sabbia, i Mercatini di Natale a tanto altro ancora. Senza dimenticare le opportunità di visita e shopping con la Luci d'Artista Card.
Imponenti le misure di sicurezza per garantire un Capodanno in Piazza festoso alle migliaia di persone attese per l'evento. Il centro della città è completamente pedonalizzato per vivere in serenità ed allegria le ultime ore dell'anno vecchio ed augurarsi un felice 2018.
Redazione SalernoNews24.it
Il palco di Piazza Amendola a Salerno ha un fronte di 25 metri x 12,5 di profondità con un altezza di 11 metri per copertura e muri laterali. La band che accompagnerà Fiorella Mannoia è composta da Carlo Di Francesco (percussioni e produzione musicale), Davide Aru (chitarre), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Claudio Storniolo (pianoforte e tastiere).
L'atmosfera della notte più bella dell'anno è impreziosita dalle Luci d'Artista. Le opere d'arte luminosa esposte lungo le strade e nelle piazze cittadine hanno fatto diventare Salerno una delle mete più attraenti delle Feste in Italia tra le suggestioni marine, i miti del Mediterraneo, le scie luminose nel Centro Storico, il mondo degli animali. Grande successo anche per tutti gli eventi collaterali come Lumina Minervae, la Mostra di Leonardo a Palazzo Fruscione, la Ruota Panoramica a Piazza della Concordia, i Presepi di Sabbia, i Mercatini di Natale a tanto altro ancora. Senza dimenticare le opportunità di visita e shopping con la Luci d'Artista Card.
Imponenti le misure di sicurezza per garantire un Capodanno in Piazza festoso alle migliaia di persone attese per l'evento. Il centro della città è completamente pedonalizzato per vivere in serenità ed allegria le ultime ore dell'anno vecchio ed augurarsi un felice 2018.
Redazione SalernoNews24.it
A Salerno il nuovo anno si attende in Piazza Amendola con Fiorella Mannoia
A Salerno il nuovo anno si attende in Piazza Amendola con Fiorella Mannoia
http://www.salernonews24.com/salerno/a-salerno-il-nuovo-anno-si-attende-in-piazza-amendola-con-fiorella-mannoia/
Tradizionale apppuntamento in Piazza-
E' Fiorella Mannoia la protagonista del Capodanno in Piazza a Salerno. L'atteso concerto di una delle protagoniste più importanti della musica leggera e d'autore italiana è in programma adesso, in Piazza Amendola nel cuore della città delle celebri Luci d'Artista che resteranno accese per tutta la magica notte di San Silvestro. La serata, condotta dalla show-woman Serena Autieri - prevede il concerto di Fiorella Mannoia con tutte le sue canzoni più celebri e qualche sorpresa dedicata al pubblico campano e salernitano. Alle 24.00 Brindisi di Mezzanotte ed a seguire Spettacolo di Fuochi Pirotecnici.
Il palco di Piazza Amendola a Salerno ha un fronte di 25 metri x 12,5 di profondità con un altezza di 11 metri per copertura e muri laterali. La band che accompagnerà Fiorella Mannoia è composta da Carlo Di Francesco (percussioni e produzione musicale), Davide Aru (chitarre), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Claudio Storniolo (pianoforte e tastiere).
L'atmosfera della notte più bella dell'anno è impreziosita dalle Luci d'Artista. Le opere d'arte luminosa esposte lungo le strade e nelle piazze cittadine hanno fatto diventare Salerno una delle mete più attraenti delle Feste in Italia tra le suggestioni marine, i miti del Mediterraneo, le scie luminose nel Centro Storico, il mondo degli animali. Grande successo anche per tutti gli eventi collaterali come Lumina Minervae, la Mostra di Leonardo a Palazzo Fruscione, la Ruota Panoramica a Piazza della Concordia, i Presepi di Sabbia, i Mercatini di Natale a tanto altro ancora. Senza dimenticare le opportunità di visita e shopping con la Luci d'Artista Card.
Imponenti le misure di sicurezza per garantire un Capodanno in Piazza festoso alle migliaia di persone attese per l'evento. Il centro della città è completamente pedonalizzato per vivere in serenità ed allegria le ultime ore dell'anno vecchio ed augurarsi un felice 2018.
Redazione SalernoNews24.it
Il palco di Piazza Amendola a Salerno ha un fronte di 25 metri x 12,5 di profondità con un altezza di 11 metri per copertura e muri laterali. La band che accompagnerà Fiorella Mannoia è composta da Carlo Di Francesco (percussioni e produzione musicale), Davide Aru (chitarre), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Claudio Storniolo (pianoforte e tastiere).
L'atmosfera della notte più bella dell'anno è impreziosita dalle Luci d'Artista. Le opere d'arte luminosa esposte lungo le strade e nelle piazze cittadine hanno fatto diventare Salerno una delle mete più attraenti delle Feste in Italia tra le suggestioni marine, i miti del Mediterraneo, le scie luminose nel Centro Storico, il mondo degli animali. Grande successo anche per tutti gli eventi collaterali come Lumina Minervae, la Mostra di Leonardo a Palazzo Fruscione, la Ruota Panoramica a Piazza della Concordia, i Presepi di Sabbia, i Mercatini di Natale a tanto altro ancora. Senza dimenticare le opportunità di visita e shopping con la Luci d'Artista Card.
Imponenti le misure di sicurezza per garantire un Capodanno in Piazza festoso alle migliaia di persone attese per l'evento. Il centro della città è completamente pedonalizzato per vivere in serenità ed allegria le ultime ore dell'anno vecchio ed augurarsi un felice 2018.
Redazione SalernoNews24.it
La voce di RTL 102.5, Luca Dondoni, ieri a daviMedia
La voce di RTL 102.5, Luca Dondoni, ieri a daviMedia
http://www.salernonews24.com/cronaca/la-voce-di-rtl-102-5-luca-dondoni-ieri-a-davimedia/
Presso l’Università degli Studi di Salerno, daviMedia, con il dott Roberto Vargiu, direttore artistico, il Professore Marco Pistoia, direttore scientifico, il Prof Mario Monteleone, Docente di Linguistica Generale, la giornalista, speacker radio, Barbara Landi, ha incontrato Luca Dondoni. Corrispondente da Milano del quotidiano “La Stampa” , critico musicale e cronista per il mondo della tv, simpatico ed alla mano, Dondoni ha parlato della sua esperienza con Pino Daniele con cui ha realizzato per SKY Arte HD “Nero a metà”. Riconducendo l’artista partenopeo nei suoi luoghi, ha creato un racconto ed una passeggiata a ritroso, nella vita di Daniele, tra i suoi successi. Appassionato conoscitore del mondo musicale fin da ragazzo, ha dato vita ad interviste esclusive con prestigiosi nomi del panorama musicale internazionale, fino a Madonna. Ha collaborato, tra le tante emittenti, con “Radio 101 One O One”, “R 101”, RTL 102.5, dove conduce attualmente il programma “Pop around the clock”. Come Dondoni ha spiegato, nelle grandi radio, come anche a RTL 102.5 , non “passa” tutto, ma solo ciò che vogliono i suoi 23 milioni di ascoltatori, nel caso di RTL 102.5.
Rivolgendosi ai giovani presenti ha aggiunto : “chiedete altro perché il mercato ascolta voi, se voi siete quelli che fanno il mercato. I grandi media non stanno facendo tutta la divulgazione che potrebbero, direbbero che è il mercato che lo chiede. Si ravvisa una stanchezza che non ho mai visto come operatore del settore. Le rivoluzioni si fanno dal basso, solo la gente giovane può convincere noi che ci sediamo su certe cose… siamo innanzi ad un arcobaleno che non ha tutti i colori, manca l’informazione su enormi fasce musicali.” Rifacendosi alle piccole radio locali, per Dondoni “è nella unicità delle proposte che c’è la bellezza dell’essere”, così le piccole radio non devono correre dietro ai numeri, emulando le grandi radio, "devono puntare sulla promozione dell’ascolto di generi, che network grandi non possono trasmettere”.
Soffermandosi sul panorama musicale attuale ha affermato: “Lorenzo”, in arte Jovanotti non canta, ma “scrive liriche, non canzoni, le dipinge intorno alla musica”… “Rocco Hant e Clementino sono riusciti a bypassare nuove dinamiche; i rapper sono un nuovo modo di portare la musica sui palchi, le onde sinusoidali hanno fatto sì che questo accadesse. In 54 anni di vita questa è l’unica epoca pop caramellata. Ho iniziato nel ‘76. Il rock in questo momento sta con le flebo, sta diventando vecchio da un punto di vista anagrafico… i generi musicali sono finiti a meno che non si trovino sottoculture del blues, jazz, rock.. certe cose per me finiscono per consunzione. La musica ci ha insegnato che si va a decenni: negli anni 90 elettronica, new age, anni 2000 pop…”
Tra le tante collaborazioni televisive Dondoni è stato giurato per le trasmissioni MEDIASET, da undici anni presso “Amici” di Maria De Filippi, commissario esterno per il settore musica di Amici, stagione 2010- 2012. In questo ambito Dondoni ha creato una sorta di “metodologia di giudizio”, in cui, ha detto, “spiego il mio giudizio di critica, le motivazioni delle mie scelte critiche. Questo scritto è piaciuto ed è stato adottato anche da altri nel programma. Per Dondoni, chi fa le selezioni dovrebbe scegliere qualcosa di nuovo, diverso, bisogna far emergere le peculiarità dei gruppi e degli artisti , Marco Mengoni è la più grossa cosa che sia venuta fuori dopo Tiziano Ferro.”
Parlando del download pirata delle canzoni ha affermato: “Sono cresciuto comprando dischi, non sono più figo o stupido di altri. Io la musica la compro. Sono nato nel ‘61, per noi era normale.” Poi l’accento è stato posto proprio sull’attenzione che l’emittente radio deve rapire, sulla bravura dello speaker, il suo entrare in sintonia col suo pubblico che si fidelizza. Di qui il suo “bye bye” alla fine del suo programma radiofonico, il “gancio” di chiusura, un modo per restare vivi nella mente del fruitore del media.
La radio è anche questo.
foto a cura di Alfonso Maria Salsano
Direzione
Rivolgendosi ai giovani presenti ha aggiunto : “chiedete altro perché il mercato ascolta voi, se voi siete quelli che fanno il mercato. I grandi media non stanno facendo tutta la divulgazione che potrebbero, direbbero che è il mercato che lo chiede. Si ravvisa una stanchezza che non ho mai visto come operatore del settore. Le rivoluzioni si fanno dal basso, solo la gente giovane può convincere noi che ci sediamo su certe cose… siamo innanzi ad un arcobaleno che non ha tutti i colori, manca l’informazione su enormi fasce musicali.” Rifacendosi alle piccole radio locali, per Dondoni “è nella unicità delle proposte che c’è la bellezza dell’essere”, così le piccole radio non devono correre dietro ai numeri, emulando le grandi radio, "devono puntare sulla promozione dell’ascolto di generi, che network grandi non possono trasmettere”.
Soffermandosi sul panorama musicale attuale ha affermato: “Lorenzo”, in arte Jovanotti non canta, ma “scrive liriche, non canzoni, le dipinge intorno alla musica”… “Rocco Hant e Clementino sono riusciti a bypassare nuove dinamiche; i rapper sono un nuovo modo di portare la musica sui palchi, le onde sinusoidali hanno fatto sì che questo accadesse. In 54 anni di vita questa è l’unica epoca pop caramellata. Ho iniziato nel ‘76. Il rock in questo momento sta con le flebo, sta diventando vecchio da un punto di vista anagrafico… i generi musicali sono finiti a meno che non si trovino sottoculture del blues, jazz, rock.. certe cose per me finiscono per consunzione. La musica ci ha insegnato che si va a decenni: negli anni 90 elettronica, new age, anni 2000 pop…”
Tra le tante collaborazioni televisive Dondoni è stato giurato per le trasmissioni MEDIASET, da undici anni presso “Amici” di Maria De Filippi, commissario esterno per il settore musica di Amici, stagione 2010- 2012. In questo ambito Dondoni ha creato una sorta di “metodologia di giudizio”, in cui, ha detto, “spiego il mio giudizio di critica, le motivazioni delle mie scelte critiche. Questo scritto è piaciuto ed è stato adottato anche da altri nel programma. Per Dondoni, chi fa le selezioni dovrebbe scegliere qualcosa di nuovo, diverso, bisogna far emergere le peculiarità dei gruppi e degli artisti , Marco Mengoni è la più grossa cosa che sia venuta fuori dopo Tiziano Ferro.”
Parlando del download pirata delle canzoni ha affermato: “Sono cresciuto comprando dischi, non sono più figo o stupido di altri. Io la musica la compro. Sono nato nel ‘61, per noi era normale.” Poi l’accento è stato posto proprio sull’attenzione che l’emittente radio deve rapire, sulla bravura dello speaker, il suo entrare in sintonia col suo pubblico che si fidelizza. Di qui il suo “bye bye” alla fine del suo programma radiofonico, il “gancio” di chiusura, un modo per restare vivi nella mente del fruitore del media.
La radio è anche questo.
foto a cura di Alfonso Maria Salsano
Direzione
sabato 30 dicembre 2017
Favoreggiamento della prostituzione: tre arresti a Giffoni Sei Casali
Favoreggiamento della prostituzione: tre arresti a Giffoni Sei Casali
http://www.salernonews24.com/cronaca/favoreggiamento-della-prostituzione-tre-arresti-a-giffoni-sei-casali/
Sono stati tre due uomini ed una donna, i rumeni arrestati a Giffoni Sei Casali, ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Agropoli. Sono ritenuti responsabili dei reati di sottrazione aggravata, violenza privata, induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile, pornografia minorile, violenze sessuale nei confronti di minore e detenzione di materiale pedopornografico. In seguito ad attività investigativa, avviate nel marzo 2015, condotte dai militari del NOR della Compagnia di Agropoli, si è potuto evincere che, gli indagati prelevavano, di solito di notte, e mediante un condizionamento psicologico, una connazionale minorenne. Questa, veniva prelevata dalla comunità in cui dimorava su decisione del Tribunale dei Minorenni di Salerno, per essere condotta in un’abitazione di Giffoni Sei Casali, dove veniva costretta a prostituirsi. Gli stessi indagati, durante i rapporti sessuali, erano soliti scattare diverse foto alla minore, per questo sono stati ritenuti responsabili anche di materiale pedopornografico. Altre quattro persone risultano essere indagate per i medesimi reati.
Direzione
Arrestato ieri Marandino: fu il braccio destro di Cutolo
Arrestato ieri Marandino: fu il braccio destro di Cutolo
http://www.salernonews24.com/cronaca/arrestato-ieri-marandino-fu-il-braccio-destro-di-cutolo/
Il GIP di Salerno ha emesso un provvedimento cautelare, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giovanni Marandino, già ai domiciliari, arrestato ieri dal Personale della squadra Mobile di Salerno. Marandino già negli anni ’70 era esponente di spicco, capo e promotore della “Nuova Camorra Organizzata”, organizzazione camorristica che faceva capo a Raffaele Cutolo. E fu proprio a Cutolo che Marandino prestò il suo aiuto gestendone la latitanza fino al mese di maggio 1979, quando Cutolo venne catturato ad Albanella (Sa). Alcuni imprenditori della Piana del Sele hanno solo ora deciso di denunciare soprusi, minacce e richieste di estorsione ricevute da parte di Marandino.
Direzione
Il GIP di Salerno ha emesso un provvedimento cautelare, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giovanni Marandino, già ai domiciliari, arrestato ieri dal Personale della squadra Mobile di Salerno. Marandino già negli anni ’70 era esponente di spicco, capo e promotore della “Nuova Camorra Organizzata”, organizzazione camorristica che faceva capo a Raffaele Cutolo. E fu proprio a Cutolo che Marandino prestò il suo aiuto gestendone la latitanza fino al mese di maggio 1979, quando Cutolo venne catturato ad Albanella (Sa). Alcuni imprenditori della Piana del Sele hanno solo ora deciso di denunciare soprusi, minacce e richieste di estorsione ricevute da parte di Marandino.
Direzione
Sigilli di sequestro per un noto caseificio di Albanella
Sigilli di sequestro per un noto caseificio di Albanella
https://www.salernonews24.com/cronaca/sigilli-di-sequestro-per-un-noto-caseificio-di-albanella/
Nell’ambito dell’ attività di controllo coordinata dal Sostituto Procuratore Silvio Marco Guarriello, Sezione Reati Ambientali della Procura della Repubblica di Salerno, guidata dal procuratore Capo Corrado Lembo, i Carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Salerno, con il Capitano Giuseppe Ambrosone, ad Albanella, hanno apposto i sigilli di sequestro ad una condotta di scarico abusiva, utilizzata da un noto caseificio.
Si è così potuto constatare che, nella vasca “a tenuta” di raccolta delle acque di lavaggio e di lavorazione del caseificio, era stato artatamente realizzato ed opportunamente celato un by-pass di scarico che, attraverso una conduttura di tipo tubo gommato pvc, consentiva lo scarico illegale di acque reflue industriali nella fognatura comunale, senza la prescritta autorizzazione di legge.
Sequestrata la condotta di scarico recapitante nella fognatura comunale, è stato cementato fisicamente il foro di scarico, mentre il rappresentante legale dell’industria casearia è stato deferito in stato di libertà.
sergiodelvecchio
Si è così potuto constatare che, nella vasca “a tenuta” di raccolta delle acque di lavaggio e di lavorazione del caseificio, era stato artatamente realizzato ed opportunamente celato un by-pass di scarico che, attraverso una conduttura di tipo tubo gommato pvc, consentiva lo scarico illegale di acque reflue industriali nella fognatura comunale, senza la prescritta autorizzazione di legge.
Sequestrata la condotta di scarico recapitante nella fognatura comunale, è stato cementato fisicamente il foro di scarico, mentre il rappresentante legale dell’industria casearia è stato deferito in stato di libertà.
sergiodelvecchio
Perquisito un 51enne a Sarno: trovati 10 grammi di hashish
Perquisito un 51enne a Sarno: trovati 10 grammi di hashish
https://www.salernonews24.com/cronaca/perquisito-un-51enne-a-sarno-trovati-10-grammi-di-hashish/
I controlli sul territorio della Polizia di Stato hanno portato all’intervento a Sarno ed alla perquisizione di un uomo di 51 anni, deferito poi all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà per detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio. L’uomo, residente a Sarno, è stato tenuto d’occhio dalla Polizia e più volte è stato visto incontrarsi con una persona, già nota alle Forze dell’Ordine per precedenti, sempre legati alla detenzione di stupefacenti. Immediatamente è scattata la perquisizione che ha portato al ritrovamento di 10 grammi di sostanza stupefacente. Il successivo test ha confermato trattarsi di hashish, suddiviso in dosi pronte per lo spaccio.
sergiodelvecchio
venerdì 29 dicembre 2017
Convegno Ivalof : tra competenze e ricerche nel settore agroalimentare
Convegno Ivalof : tra competenze e ricerche nel settore agroalimentare
http://www.salernonews24.com/cronaca/convegno-ivalof-tra-competenze-e-ricerche-nel-settore-agroalimentare/
Il progetto di ricerca Ivalof – Innovazioni e Valorizzazioni nell’Ortofrutta e’ volto al termine ed oggi alle ore 18,00 presso l’Hotel di Battipaglia si terrà un convegno per illustrarne i risultati ottenuti. E’ questo un progetto di ricerca finanziato nell’ambito del PIF, Progetto Integrato di Filiera Ortofrutticola "Piana del Sele" di cui l’OP Terra Orti è capofila, misura 124 del PSR Campania, è nato dalla interazione di competenze e di know-how tra il settore agro-alimentare e quello della ricerca per ottenere delle possibili soluzioni a problematiche legate alla conservazione, trasformazione e commercializzazione dell’ortofrutta.
Saranno presenti: il Responsabile PIF Filiera ortofrutticola Piana del Sele Dott. Emilio Ferrara, il Commissario Straordinario Comune di Battipaglia Dott. Gerlando Iorio, il Responsabile dell’Azienda Agricola Do.Ge. Domenico Alfano, , il Presidente della O.P. Terra Orti Dott. Alfonso Esposito, il responsabile dell’azienda Optosmart Srl Dott. Francesco Bruno, il responsabile scientifico del progetto Ivalof. Prof.ssa Marisa Di Matteo dell’Università degli Studi di Salerno, il. Prof. Nicola Lamberti dell’Università degli Studi di Salerno, il Presidente Coldiretti Salerno Dott. Vittorio Sangiorgio, Il presidente Confagricoltura Salerno Dott. Rosario Rago, il Presidente Legacoop Campania Dott. Mario Catalano, il Presidente Legambiente Campania Dott. Michele Buonomo, il Presidente Ordine Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Salerno Dott. Marcello Murino, il Presidente CRAA (Consorzio Ricerca Applicata in Agricoltura) Dott. Silvestro Caputo, il Direttore Generale Politiche Agricole Regione Campania Dott. Filippo Diasco, la Segreteria Ministro Politiche Agricole Dott. Corrado Martinangelo, il Presidente Commissione Agricoltura Consiglio Regionale Campania Dott. Maurizio Petracca
sergiodelvecchio
Il progetto di ricerca Ivalof – Innovazioni e Valorizzazioni nell’Ortofrutta e’ volto al termine ed oggi alle ore 18,00 presso l’Hotel di Battipaglia si terrà un convegno per illustrarne i risultati ottenuti. E’ questo un progetto di ricerca finanziato nell’ambito del PIF, Progetto Integrato di Filiera Ortofrutticola "Piana del Sele" di cui l’OP Terra Orti è capofila, misura 124 del PSR Campania, è nato dalla interazione di competenze e di know-how tra il settore agro-alimentare e quello della ricerca per ottenere delle possibili soluzioni a problematiche legate alla conservazione, trasformazione e commercializzazione dell’ortofrutta.
Saranno presenti: il Responsabile PIF Filiera ortofrutticola Piana del Sele Dott. Emilio Ferrara, il Commissario Straordinario Comune di Battipaglia Dott. Gerlando Iorio, il Responsabile dell’Azienda Agricola Do.Ge. Domenico Alfano, , il Presidente della O.P. Terra Orti Dott. Alfonso Esposito, il responsabile dell’azienda Optosmart Srl Dott. Francesco Bruno, il responsabile scientifico del progetto Ivalof. Prof.ssa Marisa Di Matteo dell’Università degli Studi di Salerno, il. Prof. Nicola Lamberti dell’Università degli Studi di Salerno, il Presidente Coldiretti Salerno Dott. Vittorio Sangiorgio, Il presidente Confagricoltura Salerno Dott. Rosario Rago, il Presidente Legacoop Campania Dott. Mario Catalano, il Presidente Legambiente Campania Dott. Michele Buonomo, il Presidente Ordine Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Salerno Dott. Marcello Murino, il Presidente CRAA (Consorzio Ricerca Applicata in Agricoltura) Dott. Silvestro Caputo, il Direttore Generale Politiche Agricole Regione Campania Dott. Filippo Diasco, la Segreteria Ministro Politiche Agricole Dott. Corrado Martinangelo, il Presidente Commissione Agricoltura Consiglio Regionale Campania Dott. Maurizio Petracca
sergiodelvecchio
Il mondo del doppiaggio all'Università di Salerno
Il mondo del doppiaggio all'Università di Salerno
http://www.salernonews24.com/universita/il-mondo-del-doppiaggio-alluniversita-di-salerno/
Alle 11,30 presso il teatro d’Ateneo nell’ambito dei seminari “I mestieri dell’Arte”, curato da UniSart, Fondazione Universitaria d’Ateneo, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, gli studenti avranno l’occasione di avvicinarsi al mondo della professione del doppiatore nell’ambito della televisione, cinema, teatro.Due le occasioni, che vedono impegnati professionisti del doppiaggio, docenti di Good Academy, Accademia artistica campana con sede in Benevento, specializzata nello specifico settore.Christian Iansante, docente della Good Academy, doppiatore professionista che presta la voce, fra i tanti, anche a Bradley Cooper, Joseph Fiennes, Colin Farrell, Matt Damon, Jude Law, Johnny Depp, Vince Vaughn, Jeremy Renner, Sam Rockwell, racconterà agli studenti la sua esperienza artistico-professionale e mostrerà interattivamente, con l’ausilio di un fonico professionista, come si svolge una vera sessione di doppiaggio. Dal 25 al 27 Novembre, poi, si terrà un seminario sul doppiaggio per evidenziare queste professionalità “nascoste” del mondo dello spettacolo. La Masterclass “Fuori la voce”, si terrà presso la sede della Fondazione Universitaria di Ateneo, per un massimo di 40 partecipanti, dando priorità agli studenti dell’Ateneo e prevede anche sessioni di doppiagio al leggio professionale. I docenti proposti da Good Academy, appartengono al mondo internazionale del doppiaggio e sono: Chiara Colizzi, che ha prestato la sua voce ad attrici del calibro di Kate Winslet, James Cameron, Nicole Kidman, Uma Thurman, Jada Pinkett Smith, Emily Watson, Penélope Cruz, Renée Zellweger, Denise Richards. In televisione, presta la voce al personaggio di Sara Tancredi in “Prison Break” poi Elliot Reid in “Scrubs” e ad Alexis Meade in “Ugly Betty”. Altro docente sarà Alessandro Quarta, attore, cantante, doppiatore, direttore di doppiaggio, dialoghista e adattatore; ha doppiato, dal suo esordio nel 1980, i film “C’era una volta in America”, “Training Day”, “The Bourne Legacy”. In televisione è tra i protagonisti di “Scrubs” (J.D.), “N.C.I.S.” (Tony Dinozzo), “The Mentalist” (Kimball Cho), “Private Practice” (Cooper Freedman), “Lost” (Daniel Faraday), “Psych” (Burton Guster). Nei cartoni animati e nei film di animazione è la voce ufficiale di Topolino (dal 1996) e di Miss Piggy dei Muppet (dal 2010). E’ Chris McLean in “A tutto reality”, Tetsuo in “Akira”, Humty Dumpty in “Il gatto con gli stivali” e Smitty in “Monsters & Co”. Francesco Cavuoto, Direttore artistico della Good Academy, docente di conduzione radiofonica presso l’accademia ART ROMA e di tecnica per speaker pubblicitario presso la BIG J ACADEMY sarà alla Masterclass ed ha doppiato, tra gli altri, Reevis in “Into the storm”, Mr. Numbers in “Fargo”, Tim in “Cyrus”, Padre Reggie in “Zero Hour”, Olmo Mesìa ne “Il Segreto”, Alvaro Montoro in “Cuore Ribelle”. E’ voce ufficiale per Fox Animation ed in particolare per il canale SKY National Geografic; ha collaborato con Radio2 per il radiodramma “Crazy Horse” e con Radio24 per “I Magnifici”.
sergiodelvecchio
Alle 11,30 presso il teatro d’Ateneo nell’ambito dei seminari “I mestieri dell’Arte”, curato da UniSart, Fondazione Universitaria d’Ateneo, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, gli studenti avranno l’occasione di avvicinarsi al mondo della professione del doppiatore nell’ambito della televisione, cinema, teatro.Due le occasioni, che vedono impegnati professionisti del doppiaggio, docenti di Good Academy, Accademia artistica campana con sede in Benevento, specializzata nello specifico settore.Christian Iansante, docente della Good Academy, doppiatore professionista che presta la voce, fra i tanti, anche a Bradley Cooper, Joseph Fiennes, Colin Farrell, Matt Damon, Jude Law, Johnny Depp, Vince Vaughn, Jeremy Renner, Sam Rockwell, racconterà agli studenti la sua esperienza artistico-professionale e mostrerà interattivamente, con l’ausilio di un fonico professionista, come si svolge una vera sessione di doppiaggio. Dal 25 al 27 Novembre, poi, si terrà un seminario sul doppiaggio per evidenziare queste professionalità “nascoste” del mondo dello spettacolo. La Masterclass “Fuori la voce”, si terrà presso la sede della Fondazione Universitaria di Ateneo, per un massimo di 40 partecipanti, dando priorità agli studenti dell’Ateneo e prevede anche sessioni di doppiagio al leggio professionale. I docenti proposti da Good Academy, appartengono al mondo internazionale del doppiaggio e sono: Chiara Colizzi, che ha prestato la sua voce ad attrici del calibro di Kate Winslet, James Cameron, Nicole Kidman, Uma Thurman, Jada Pinkett Smith, Emily Watson, Penélope Cruz, Renée Zellweger, Denise Richards. In televisione, presta la voce al personaggio di Sara Tancredi in “Prison Break” poi Elliot Reid in “Scrubs” e ad Alexis Meade in “Ugly Betty”. Altro docente sarà Alessandro Quarta, attore, cantante, doppiatore, direttore di doppiaggio, dialoghista e adattatore; ha doppiato, dal suo esordio nel 1980, i film “C’era una volta in America”, “Training Day”, “The Bourne Legacy”. In televisione è tra i protagonisti di “Scrubs” (J.D.), “N.C.I.S.” (Tony Dinozzo), “The Mentalist” (Kimball Cho), “Private Practice” (Cooper Freedman), “Lost” (Daniel Faraday), “Psych” (Burton Guster). Nei cartoni animati e nei film di animazione è la voce ufficiale di Topolino (dal 1996) e di Miss Piggy dei Muppet (dal 2010). E’ Chris McLean in “A tutto reality”, Tetsuo in “Akira”, Humty Dumpty in “Il gatto con gli stivali” e Smitty in “Monsters & Co”. Francesco Cavuoto, Direttore artistico della Good Academy, docente di conduzione radiofonica presso l’accademia ART ROMA e di tecnica per speaker pubblicitario presso la BIG J ACADEMY sarà alla Masterclass ed ha doppiato, tra gli altri, Reevis in “Into the storm”, Mr. Numbers in “Fargo”, Tim in “Cyrus”, Padre Reggie in “Zero Hour”, Olmo Mesìa ne “Il Segreto”, Alvaro Montoro in “Cuore Ribelle”. E’ voce ufficiale per Fox Animation ed in particolare per il canale SKY National Geografic; ha collaborato con Radio2 per il radiodramma “Crazy Horse” e con Radio24 per “I Magnifici”.
sergiodelvecchio
giovedì 28 dicembre 2017
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
http://www.salernonews24.com/cronaca/disposta-lautopsia-sui-corpi-trovati-carbonizzati-nellincendio-a-san-severino/
Tragedia in appartamento -di Antonietta Doria
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
http://www.salernonews24.com/cronaca/disposta-lautopsia-sui-corpi-trovati-carbonizzati-nellincendio-a-san-severino/
Tragedia in appartamento -di Antonietta Doria
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
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Tragedia in appartamento -
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
Disposta l'autopsia sui corpi trovati carbonizzati nell'incendio a San Severino
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Tragedia in appartamento -
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
La Procura di Nocera Inferiore ha disposto l'autopsia sui tre corpi trovati carbonizzati nell'appartamento di via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino.
Si sta cercando di far luce sulla dinamica dell'accaduto, sulle cause che avrebbero portato Iole De Marco, vedova di 82 anni ed i suoi due figli, Donato e Franco Papa di 61 e 58 anni, a trovare la morte tra le fiamme dell'incendio divampato.
La comunità è sconcertata dal tragico epilogo e, secondo indiscrezioni trapelate, l'incendio potrebbe essere stato appiccato dal figlio minore della donna, dunque un gesto volontario causato dalla disperazione per un periodo difficile. Ipotesi che cercano conferma. Interrogativi che cercano risposte. La comunità tutta è rimasta sotto shock per la vicenda.
Settore giovanile: risultati più che soddisfacenti in casa Indomita
Settore giovanile: risultati più che soddisfacenti in casa Indomita
http://www.salernonews24.com/sport/settore-giovanile-risultati-piu-che-soddisfacenti-in-casa-indomita/
Under 14 femminile-
Risultati sicuramente soddisfacenti sono arrivati in casa Indomita, in questa prima parte di stagione, dal settore giovanile. Sono ben quattro i campionati di categoria, a cui la società della presidente Maria Ruggiero partecipa quest’anno, due al femminile e due al maschile. Davvero positivo fin qui è stato il cammino dell’under 14 femminile. Otto le gare disputate, con un bilancio di sei vittorie e due sconfitte per un totale di 16 punti in classifica. Le indomitine sono così, con 19 set vinti e 11 persi, al secondo posto in classifica con due punti di vantaggio sul Cs Pastena. Due le gare alla conclusione di questa prima fase di stagione: l’under 14 scenderà in campo il 9 gennaio in casa contro l’imbattuta capolista P2P Baronissi, per poi chiudere il 18 gennaio in casa dell’Asd Live the Sport. Cinque e tutte in trasferta, fin qui invece, le gare giocate dall’under 18 femminile. Il bilancio per Morea e compagne è di due vittorie, con il punteggio di 3-0, ottenute sul campo del Volley Bellizzi e a Campagna e tre sconfitte, 3-1 a Pontecagnano e in casa del Cs Pastena e al tie break sul campo della Pallavolo Battipaglia. Sette quindi i punti in totale per un sesto posto in classifica, a cinque lunghezze dal secondo posto.
Sei le gare disputate dall’under 16 maschile, inserita nel girone B. Il bilancio dei ragazzi allenati da coach Pasquale Vitale è di una vittoria ottenuta alla Senatore contro la Mg Eboli con il punteggio di 3-0 e di cinque sconfitte. Le ultime due gare di questa fase sono in programma l’11 e il 19 gennaio, in trasferta, prima a Eboli e poi a Battipaglia. Partirà, infine, il 9 gennaio il campionato dell’under 18 maschile. Otto le squadre al via, inserite in un girone unico. Zucchi e compagni esordiranno con un doppio turno interno contro la New Volley Eburum e contro il Volley Contursi. Poi dopo la trasferta di San Marzano, ecco la stracittadina in casa contro il Cs Pastena, prima del match sul campo della Pallavolo Battipaglia. Il girone di andata si chiuderà poi con la sfida interna contro la Volley Salerno Official e la trasferta di Pontecagnano.
Redazione SalernoNews24.it
Risultati sicuramente soddisfacenti sono arrivati in casa Indomita, in questa prima parte di stagione, dal settore giovanile. Sono ben quattro i campionati di categoria, a cui la società della presidente Maria Ruggiero partecipa quest’anno, due al femminile e due al maschile. Davvero positivo fin qui è stato il cammino dell’under 14 femminile. Otto le gare disputate, con un bilancio di sei vittorie e due sconfitte per un totale di 16 punti in classifica. Le indomitine sono così, con 19 set vinti e 11 persi, al secondo posto in classifica con due punti di vantaggio sul Cs Pastena. Due le gare alla conclusione di questa prima fase di stagione: l’under 14 scenderà in campo il 9 gennaio in casa contro l’imbattuta capolista P2P Baronissi, per poi chiudere il 18 gennaio in casa dell’Asd Live the Sport. Cinque e tutte in trasferta, fin qui invece, le gare giocate dall’under 18 femminile. Il bilancio per Morea e compagne è di due vittorie, con il punteggio di 3-0, ottenute sul campo del Volley Bellizzi e a Campagna e tre sconfitte, 3-1 a Pontecagnano e in casa del Cs Pastena e al tie break sul campo della Pallavolo Battipaglia. Sette quindi i punti in totale per un sesto posto in classifica, a cinque lunghezze dal secondo posto.
Sei le gare disputate dall’under 16 maschile, inserita nel girone B. Il bilancio dei ragazzi allenati da coach Pasquale Vitale è di una vittoria ottenuta alla Senatore contro la Mg Eboli con il punteggio di 3-0 e di cinque sconfitte. Le ultime due gare di questa fase sono in programma l’11 e il 19 gennaio, in trasferta, prima a Eboli e poi a Battipaglia. Partirà, infine, il 9 gennaio il campionato dell’under 18 maschile. Otto le squadre al via, inserite in un girone unico. Zucchi e compagni esordiranno con un doppio turno interno contro la New Volley Eburum e contro il Volley Contursi. Poi dopo la trasferta di San Marzano, ecco la stracittadina in casa contro il Cs Pastena, prima del match sul campo della Pallavolo Battipaglia. Il girone di andata si chiuderà poi con la sfida interna contro la Volley Salerno Official e la trasferta di Pontecagnano.
Redazione SalernoNews24.it
Settore giovanile: risultati più che soddisfacenti in casa Indomita
Settore giovanile: risultati più che soddisfacenti in casa Indomita
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Under 14 femminile-
Risultati sicuramente soddisfacenti sono arrivati in casa Indomita, in questa prima parte di stagione, dal settore giovanile. Sono ben quattro i campionati di categoria, a cui la società della presidente Maria Ruggiero partecipa quest’anno, due al femminile e due al maschile. Davvero positivo fin qui è stato il cammino dell’under 14 femminile. Otto le gare disputate, con un bilancio di sei vittorie e due sconfitte per un totale di 16 punti in classifica. Le indomitine sono così, con 19 set vinti e 11 persi, al secondo posto in classifica con due punti di vantaggio sul Cs Pastena. Due le gare alla conclusione di questa prima fase di stagione: l’under 14 scenderà in campo il 9 gennaio in casa contro l’imbattuta capolista P2P Baronissi, per poi chiudere il 18 gennaio in casa dell’Asd Live the Sport. Cinque e tutte in trasferta, fin qui invece, le gare giocate dall’under 18 femminile. Il bilancio per Morea e compagne è di due vittorie, con il punteggio di 3-0, ottenute sul campo del Volley Bellizzi e a Campagna e tre sconfitte, 3-1 a Pontecagnano e in casa del Cs Pastena e al tie break sul campo della Pallavolo Battipaglia. Sette quindi i punti in totale per un sesto posto in classifica, a cinque lunghezze dal secondo posto.
Sei le gare disputate dall’under 16 maschile, inserita nel girone B. Il bilancio dei ragazzi allenati da coach Pasquale Vitale è di una vittoria ottenuta alla Senatore contro la Mg Eboli con il punteggio di 3-0 e di cinque sconfitte. Le ultime due gare di questa fase sono in programma l’11 e il 19 gennaio, in trasferta, prima a Eboli e poi a Battipaglia. Partirà, infine, il 9 gennaio il campionato dell’under 18 maschile. Otto le squadre al via, inserite in un girone unico. Zucchi e compagni esordiranno con un doppio turno interno contro la New Volley Eburum e contro il Volley Contursi. Poi dopo la trasferta di San Marzano, ecco la stracittadina in casa contro il Cs Pastena, prima del match sul campo della Pallavolo Battipaglia. Il girone di andata si chiuderà poi con la sfida interna contro la Volley Salerno Official e la trasferta di Pontecagnano.
Redazione SalernoNews24.it
Risultati sicuramente soddisfacenti sono arrivati in casa Indomita, in questa prima parte di stagione, dal settore giovanile. Sono ben quattro i campionati di categoria, a cui la società della presidente Maria Ruggiero partecipa quest’anno, due al femminile e due al maschile. Davvero positivo fin qui è stato il cammino dell’under 14 femminile. Otto le gare disputate, con un bilancio di sei vittorie e due sconfitte per un totale di 16 punti in classifica. Le indomitine sono così, con 19 set vinti e 11 persi, al secondo posto in classifica con due punti di vantaggio sul Cs Pastena. Due le gare alla conclusione di questa prima fase di stagione: l’under 14 scenderà in campo il 9 gennaio in casa contro l’imbattuta capolista P2P Baronissi, per poi chiudere il 18 gennaio in casa dell’Asd Live the Sport. Cinque e tutte in trasferta, fin qui invece, le gare giocate dall’under 18 femminile. Il bilancio per Morea e compagne è di due vittorie, con il punteggio di 3-0, ottenute sul campo del Volley Bellizzi e a Campagna e tre sconfitte, 3-1 a Pontecagnano e in casa del Cs Pastena e al tie break sul campo della Pallavolo Battipaglia. Sette quindi i punti in totale per un sesto posto in classifica, a cinque lunghezze dal secondo posto.
Sei le gare disputate dall’under 16 maschile, inserita nel girone B. Il bilancio dei ragazzi allenati da coach Pasquale Vitale è di una vittoria ottenuta alla Senatore contro la Mg Eboli con il punteggio di 3-0 e di cinque sconfitte. Le ultime due gare di questa fase sono in programma l’11 e il 19 gennaio, in trasferta, prima a Eboli e poi a Battipaglia. Partirà, infine, il 9 gennaio il campionato dell’under 18 maschile. Otto le squadre al via, inserite in un girone unico. Zucchi e compagni esordiranno con un doppio turno interno contro la New Volley Eburum e contro il Volley Contursi. Poi dopo la trasferta di San Marzano, ecco la stracittadina in casa contro il Cs Pastena, prima del match sul campo della Pallavolo Battipaglia. Il girone di andata si chiuderà poi con la sfida interna contro la Volley Salerno Official e la trasferta di Pontecagnano.
Redazione SalernoNews24.it
Il calendario 2018 del WWF Terre del Tirreno
Il calendario 2018 del WWF Terre del Tirreno
http://www.salernonews24.com/rubriche/ambiente/il-calendario-2018-del-wwf-terre-del-tirreno/
"La Natura dietro casa" illustrata da Simona Forte- di Vincenzo Iommazzo-
Dai tempi del dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di leopardiana memoria, il calendario ha fatto passi da gigante nella forma e nei contenuti, tanto da diventare veicolo di messaggi che toccano l’opinione pubblica più di mille saggi o discorsi.Il calendario da muro WWF Italia 2018 si propone di far trascorrere un anno in mezzo alla Natura, alla scoperta di tante straordinarie specie che vivono sul nostro pianeta. Per ogni mese appare una foto mozzafiato realizzata in vari angoli del mondo.
Il WWF Terre del Tirreno risponde con il calendario 2018 arricchito dalle bellissime foto di Simona Forte, ad illustrare “La Natura dietro casa” ovvero un mondo sconosciuto, che vive al nostro fianco ma di cui troppo spesso non ci accorgiamo o ce ne dimentichiamo. La poesia delle immagini del calendario, realizzate anche con particolari lenti vintage, non lascia indifferenti e aiuta ad educarci alla conoscenza della natura, allo spirito di osservazione ed al rispetto per le tutte le forme di vita: dalla furtiva volpe alla timida chiocciola, dal mimetico gufo alla vivace cincia, al docile bombo simile all’ape fino all’ultimo, apparentemente insignificante fungo che spunta nel sottobosco con le prime piogge d’autunno.
Proprio Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, rivendica con orgoglio la realizzazione della vera e propria Oasi in città sul tetto di un’autorimessa interrata a Sant’Agnello, ed il grande apprezzamento da parte dei cittadini, che rivela l’enorme bisogno di Natura che si fa strada tra la gente.
Ma l’Africa fissata nelle suggestive immagini di Simona Forte, intesa come natura selvaggia, è spesso dietro casa: tra le fessure di un muro, nel prato selvatico, nell’agrumeto abbandonato, tra i cespugli di rovo, sotto la grondaia o in un vecchio tronco in decomposizione. La natura negli spazi cittadini si nasconde ovunque, non solo nelle campagne o nei parchi urbani, ma anche nelle piazze, nei cortili delle scuole, tra i ruderi delle stazioni, nei giardini condominiali fino al balcone di casa.
La popolazione urbana è in continua crescita e nel 2050 costituirà l’80% della popolazione totale. Soprattutto per ragazzi e bambini, il contatto con il verde urbano è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano.In tale ottica l’invito del WWF è quello di arricchire sempre più le città di spazi verdi che possano garantire più ricchezza di vita, svago, aria pulita e migliorare la biodiversità urbana.
E’ tempo di far tornare la Natura in città ‘ricostruendo’, laddove è assente o poco curata, la biodiversità delle metropoli, piantando alberi che rigenerano l’aria che respiriamo, curando il verde pubblico, realizzando nuovi parchi, incentivando il verde pensile, creando corridoi naturali di collegamento tra parchi urbani, aree di campagna e zone boscate.La biodiversità che popola le nostre città, per quanto grigie e inospitali, è infatti ricchissima, basta solo sapere osservare per scoprire che il numero delle specie animali e vegetali che vivono accanto a noi è molto elevato. Queste meravigliose forme di vita si sono evolute con noi e, da sempre, svolgono il proprio fondamentale ruolo negli equilibri ecosistemici.
Nel calendario romano le calende corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale venivano normalmente regolati i debiti e i prestiti; nel calendario greco, però, le calende non esistevano. L’imperatore Augusto usava l’espressione greca per riferirsi ad un momento che non sarebbe mai arrivato. Ecco, occorre che anche noi prendiamo coscienza della necessità di instaurare un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura, senza rimandarlo alle calende greche.
"La Natura dietro casa" illustrata da Simona Forte- di Vincenzo Iommazzo-
Dai tempi del dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di leopardiana memoria, il calendario ha fatto passi da gigante nella forma e nei contenuti, tanto da diventare veicolo di messaggi che toccano l’opinione pubblica più di mille saggi o discorsi.Il calendario da muro WWF Italia 2018 si propone di far trascorrere un anno in mezzo alla Natura, alla scoperta di tante straordinarie specie che vivono sul nostro pianeta. Per ogni mese appare una foto mozzafiato realizzata in vari angoli del mondo.
Il WWF Terre del Tirreno risponde con il calendario 2018 arricchito dalle bellissime foto di Simona Forte, ad illustrare “La Natura dietro casa” ovvero un mondo sconosciuto, che vive al nostro fianco ma di cui troppo spesso non ci accorgiamo o ce ne dimentichiamo. La poesia delle immagini del calendario, realizzate anche con particolari lenti vintage, non lascia indifferenti e aiuta ad educarci alla conoscenza della natura, allo spirito di osservazione ed al rispetto per le tutte le forme di vita: dalla furtiva volpe alla timida chiocciola, dal mimetico gufo alla vivace cincia, al docile bombo simile all’ape fino all’ultimo, apparentemente insignificante fungo che spunta nel sottobosco con le prime piogge d’autunno.
Proprio Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, rivendica con orgoglio la realizzazione della vera e propria Oasi in città sul tetto di un’autorimessa interrata a Sant’Agnello, ed il grande apprezzamento da parte dei cittadini, che rivela l’enorme bisogno di Natura che si fa strada tra la gente.
Ma l’Africa fissata nelle suggestive immagini di Simona Forte, intesa come natura selvaggia, è spesso dietro casa: tra le fessure di un muro, nel prato selvatico, nell’agrumeto abbandonato, tra i cespugli di rovo, sotto la grondaia o in un vecchio tronco in decomposizione. La natura negli spazi cittadini si nasconde ovunque, non solo nelle campagne o nei parchi urbani, ma anche nelle piazze, nei cortili delle scuole, tra i ruderi delle stazioni, nei giardini condominiali fino al balcone di casa.
La popolazione urbana è in continua crescita e nel 2050 costituirà l’80% della popolazione totale. Soprattutto per ragazzi e bambini, il contatto con il verde urbano è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano.In tale ottica l’invito del WWF è quello di arricchire sempre più le città di spazi verdi che possano garantire più ricchezza di vita, svago, aria pulita e migliorare la biodiversità urbana.
E’ tempo di far tornare la Natura in città ‘ricostruendo’, laddove è assente o poco curata, la biodiversità delle metropoli, piantando alberi che rigenerano l’aria che respiriamo, curando il verde pubblico, realizzando nuovi parchi, incentivando il verde pensile, creando corridoi naturali di collegamento tra parchi urbani, aree di campagna e zone boscate.La biodiversità che popola le nostre città, per quanto grigie e inospitali, è infatti ricchissima, basta solo sapere osservare per scoprire che il numero delle specie animali e vegetali che vivono accanto a noi è molto elevato. Queste meravigliose forme di vita si sono evolute con noi e, da sempre, svolgono il proprio fondamentale ruolo negli equilibri ecosistemici.
Nel calendario romano le calende corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale venivano normalmente regolati i debiti e i prestiti; nel calendario greco, però, le calende non esistevano. L’imperatore Augusto usava l’espressione greca per riferirsi ad un momento che non sarebbe mai arrivato. Ecco, occorre che anche noi prendiamo coscienza della necessità di instaurare un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura, senza rimandarlo alle calende greche.
Il calendario 2018 del WWF Terre del Tirreno
Il calendario 2018 del WWF Terre del Tirreno
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"La Natura dietro casa" illustrata da Simona Forte- di Vincenzo Iommazzo-
Dai tempi del dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di leopardiana memoria, il calendario ha fatto passi da gigante nella forma e nei contenuti, tanto da diventare veicolo di messaggi che toccano l’opinione pubblica più di mille saggi o discorsi.Il calendario da muro WWF Italia 2018 si propone di far trascorrere un anno in mezzo alla Natura, alla scoperta di tante straordinarie specie che vivono sul nostro pianeta. Per ogni mese appare una foto mozzafiato realizzata in vari angoli del mondo.
Il WWF Terre del Tirreno risponde con il calendario 2018 arricchito dalle bellissime foto di Simona Forte, ad illustrare “La Natura dietro casa” ovvero un mondo sconosciuto, che vive al nostro fianco ma di cui troppo spesso non ci accorgiamo o ce ne dimentichiamo. La poesia delle immagini del calendario, realizzate anche con particolari lenti vintage, non lascia indifferenti e aiuta ad educarci alla conoscenza della natura, allo spirito di osservazione ed al rispetto per le tutte le forme di vita: dalla furtiva volpe alla timida chiocciola, dal mimetico gufo alla vivace cincia, al docile bombo simile all’ape fino all’ultimo, apparentemente insignificante fungo che spunta nel sottobosco con le prime piogge d’autunno.
Proprio Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, rivendica con orgoglio la realizzazione della vera e propria Oasi in città sul tetto di un’autorimessa interrata a Sant’Agnello, ed il grande apprezzamento da parte dei cittadini, che rivela l’enorme bisogno di Natura che si fa strada tra la gente.
Ma l’Africa fissata nelle suggestive immagini di Simona Forte, intesa come natura selvaggia, è spesso dietro casa: tra le fessure di un muro, nel prato selvatico, nell’agrumeto abbandonato, tra i cespugli di rovo, sotto la grondaia o in un vecchio tronco in decomposizione. La natura negli spazi cittadini si nasconde ovunque, non solo nelle campagne o nei parchi urbani, ma anche nelle piazze, nei cortili delle scuole, tra i ruderi delle stazioni, nei giardini condominiali fino al balcone di casa.
La popolazione urbana è in continua crescita e nel 2050 costituirà l’80% della popolazione totale. Soprattutto per ragazzi e bambini, il contatto con il verde urbano è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano.In tale ottica l’invito del WWF è quello di arricchire sempre più le città di spazi verdi che possano garantire più ricchezza di vita, svago, aria pulita e migliorare la biodiversità urbana.
E’ tempo di far tornare la Natura in città ‘ricostruendo’, laddove è assente o poco curata, la biodiversità delle metropoli, piantando alberi che rigenerano l’aria che respiriamo, curando il verde pubblico, realizzando nuovi parchi, incentivando il verde pensile, creando corridoi naturali di collegamento tra parchi urbani, aree di campagna e zone boscate.La biodiversità che popola le nostre città, per quanto grigie e inospitali, è infatti ricchissima, basta solo sapere osservare per scoprire che il numero delle specie animali e vegetali che vivono accanto a noi è molto elevato. Queste meravigliose forme di vita si sono evolute con noi e, da sempre, svolgono il proprio fondamentale ruolo negli equilibri ecosistemici.
Nel calendario romano le calende corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale venivano normalmente regolati i debiti e i prestiti; nel calendario greco, però, le calende non esistevano. L’imperatore Augusto usava l’espressione greca per riferirsi ad un momento che non sarebbe mai arrivato. Ecco, occorre che anche noi prendiamo coscienza della necessità di instaurare un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura, senza rimandarlo alle calende greche.
"La Natura dietro casa" illustrata da Simona Forte- di Vincenzo Iommazzo-
Dai tempi del dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere di leopardiana memoria, il calendario ha fatto passi da gigante nella forma e nei contenuti, tanto da diventare veicolo di messaggi che toccano l’opinione pubblica più di mille saggi o discorsi.Il calendario da muro WWF Italia 2018 si propone di far trascorrere un anno in mezzo alla Natura, alla scoperta di tante straordinarie specie che vivono sul nostro pianeta. Per ogni mese appare una foto mozzafiato realizzata in vari angoli del mondo.
Il WWF Terre del Tirreno risponde con il calendario 2018 arricchito dalle bellissime foto di Simona Forte, ad illustrare “La Natura dietro casa” ovvero un mondo sconosciuto, che vive al nostro fianco ma di cui troppo spesso non ci accorgiamo o ce ne dimentichiamo. La poesia delle immagini del calendario, realizzate anche con particolari lenti vintage, non lascia indifferenti e aiuta ad educarci alla conoscenza della natura, allo spirito di osservazione ed al rispetto per le tutte le forme di vita: dalla furtiva volpe alla timida chiocciola, dal mimetico gufo alla vivace cincia, al docile bombo simile all’ape fino all’ultimo, apparentemente insignificante fungo che spunta nel sottobosco con le prime piogge d’autunno.
Proprio Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, rivendica con orgoglio la realizzazione della vera e propria Oasi in città sul tetto di un’autorimessa interrata a Sant’Agnello, ed il grande apprezzamento da parte dei cittadini, che rivela l’enorme bisogno di Natura che si fa strada tra la gente.
Ma l’Africa fissata nelle suggestive immagini di Simona Forte, intesa come natura selvaggia, è spesso dietro casa: tra le fessure di un muro, nel prato selvatico, nell’agrumeto abbandonato, tra i cespugli di rovo, sotto la grondaia o in un vecchio tronco in decomposizione. La natura negli spazi cittadini si nasconde ovunque, non solo nelle campagne o nei parchi urbani, ma anche nelle piazze, nei cortili delle scuole, tra i ruderi delle stazioni, nei giardini condominiali fino al balcone di casa.
La popolazione urbana è in continua crescita e nel 2050 costituirà l’80% della popolazione totale. Soprattutto per ragazzi e bambini, il contatto con il verde urbano è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano.In tale ottica l’invito del WWF è quello di arricchire sempre più le città di spazi verdi che possano garantire più ricchezza di vita, svago, aria pulita e migliorare la biodiversità urbana.
E’ tempo di far tornare la Natura in città ‘ricostruendo’, laddove è assente o poco curata, la biodiversità delle metropoli, piantando alberi che rigenerano l’aria che respiriamo, curando il verde pubblico, realizzando nuovi parchi, incentivando il verde pensile, creando corridoi naturali di collegamento tra parchi urbani, aree di campagna e zone boscate.La biodiversità che popola le nostre città, per quanto grigie e inospitali, è infatti ricchissima, basta solo sapere osservare per scoprire che il numero delle specie animali e vegetali che vivono accanto a noi è molto elevato. Queste meravigliose forme di vita si sono evolute con noi e, da sempre, svolgono il proprio fondamentale ruolo negli equilibri ecosistemici.
Nel calendario romano le calende corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale venivano normalmente regolati i debiti e i prestiti; nel calendario greco, però, le calende non esistevano. L’imperatore Augusto usava l’espressione greca per riferirsi ad un momento che non sarebbe mai arrivato. Ecco, occorre che anche noi prendiamo coscienza della necessità di instaurare un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura, senza rimandarlo alle calende greche.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
http://www.salernonews24.com/cronaca/morire-a-dodici-anni-a-poche-ore-dal-natale/
Dolore e disperazione -Antonietta Doria
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
http://www.salernonews24.com/cronaca/morire-a-dodici-anni-a-poche-ore-dal-natale/
Dolore e disperazione -Antonietta Doria
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
Morire a dodici anni a poche ore dal Natale.
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Dolore e disperazione -Antonietta Doria
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Morire a poche ore dal Natale, senza capirne le cause. Questo è quanto accaduto al piccolo Alessandro, di Capriglia, (Pellezzano), piccola frazione di Salerno.
Il piccolo Alessandro è arrivato presso l'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona," per un'allergia da curare con cortisone, il 23 dicembre. Il 25, giorno di Natale, il ritorno in ospedale ed il ricovero. Qui, con alti valori glicemici è deceduto, probabilmente, per un arresto cardiaco. Le cause sono ancora da accertare per questo è stata aperta un'inchiesta interna al nosocomio salernitano.
Sequestrata la salma è stata disposta l'autopsia. La famiglia e la comunità sono ancora sotto shock.
Muore il giovane Giovanni Lamberti travolto da un treno
Muore il giovane Giovanni Lamberti travolto da un treno
http://www.salernonews24.com/cronaca/muore-il-giovane-giovanni-lamberti-travolto-da-un-treno/
Si sono svolti ieri, nella Chiesa di Santa Lucia di Cava de’ Tirreni, i funerali di Giovanni Lamberti, il 21enne travolto ieri da un treno presso il sottopassaggio di Santa Lucia. “Gianni”, come lo chiamavano gli amici, stava tornando a casa verso le 17,30 quando, avendo visto il treno transitato ormai lontano, ha deciso di attraversare il passaggio a livello di Santa Lucia, regolarmente chiuso. Mai avrebbe potuto immaginare che in una frazione di secondi un convoglio, da Salerno in direzione Napoli, che transitava con 40 minuti di ritardo, sarebbe passato di lì, travolgendolo. Il tutto avveniva sotto lo sguardo impotente di coloro che, in auto o a piedi, attendevano che la transenna del sottopassaggio si alzasse per procedere. Il ragazzo , sul secondo binario , era ancora vivo, accasciato, quando è stato tempestivamente soccorso dal 118 che l’ha trasportato all’ospedale Umberto I di Nocera, dove è morto ieri sera. Dalla ricostruzione dei fatti e dalle testimonianze risulterebbe che Giovanni fosse al cellulare nell’attimo in cui è stato travolto. Distratto, non si sarebbe reso conto della pericolosità del suo oltrepassare il sottopassaggio, usanza che hanno affermato di avere in molti a Cava . La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta presso il tribunale di Nocera Inferiore. La comunità tutta piange il suo giovane figlio.
sergiodelvecchio
Furto aggravato in un supermercato: è stato un dipendente
Furto aggravato in un supermercato: è stato un dipendente
http://www.salernonews24.com/cronaca/furto-aggravato-in-un-supermercato-e-stato-un-dipendente/
In un supermercato ubicato in pieno centro cittadino si è avuto, ieri, l’intervento del Personale di Polizia della Sezione Volante della Questura di Salerno per una segnalazione di furto. Grazie alle immagini fornite dal circuito di videosorveglianza è stato possibile accertare che l’autore del furto è un 34enne, dipendente del supermercato stesso . L’uomo ha prelevato merce di vario genere dagli scaffali, per un valore di 600,00 euro ed ha poi provveduto ad occultarla nella sua autovettura. Fermato dai poliziotti , perquisita l’autovettura e ritrovata la refurtiva, il giovane è stato deferito all’autorità Giudiziaria, in stato di libertà e la merce è stata restituita.
sergiodelvecchio
sergiodelvecchio
mercoledì 27 dicembre 2017
Quando una Banca sostiene la Cultura
Quando una Banca sostiene la Cultura
http://www.salernonews24.com/economia-e-lavoro/quando-una-banca-sostiene-la-cultura/
La BCC di Aquara accanto all' Associazione "Sebben che siamo donne"- di Sergio Del Vecchio
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
http://www.salernonews24.com/rubriche/ambiente/parco-del-cilento-a-rischio-abbattimento-migliaia-di-immobili/
Il 31 dicembre stop alle pratiche per i condoni edilizi- di Vincenzo Iommazzo
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
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Il 31 dicembre stop alle pratiche per i condoni edilizi- di Vincenzo Iommazzo
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
Parco del Cilento: a rischio abbattimento migliaia di immobili
http://www.salernonews24.com/rubriche/ambiente/parco-del-cilento-a-rischio-abbattimento-migliaia-di-immobili/
Il 31 dicembre stop alle pratiche per i condoni edilizi- di Vincenzo Iommazzo
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Un grosso problema assilla il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Salvatore Iannuzzi: sono, infatti, migliaia le pratiche di condono edilizio presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 – 724/1994 – 326/2003 che rischiano di decadere in assenza del rilascio di un permesso in sanatoria entro il prossimo 31 dicembre 2017. E’ questa la data ultima entro cui le pratiche pendenti in tanti Comuni, acquisito il parere del Parco, dovrebbero essere concluse attraverso il rilascio di un permesso definitivo. Se tutto questo non sarà possibile i Comuni dovranno ordinare l’abbattimento degli immobili costruiti in difformità.
Appena nel maggio scorso il parlamentino degli ottanta sindaci dell’Area protetta aveva contribuito ad adottare un deliberato che fissa i criteri per le “sanatorie”. Ma l’indeterminatezza della norma (v. art. 32 della legge 47/85) e l’assenza di criteri di indirizzo oggettivo per la formulazione del “parere” di competenza dell’Ente Parco, impediscono di fatto, agli uffici dell’Ente – evidenzia Iannuzzi - di esprimersi nei tempi previsti dalla legge regionale n. 38 del 2016. In assenza del parere dell’ Ente Parco le amministrazioni comunali, dove pendono istanze di condono, hanno l’ obbligo di applicare le procedure sanzionatorie e amministrative previste con la demolizione delle opere abusive o acquisizione ai beni del comune.
Inoltre le amministrazioni locali, in assenza del completamento dell’iter burocratico, non potranno incassare le somme dovute dai cittadini per le attività tecnico - burocratiche connesse alla procedura, con ovvie e gravi ripercussioni sui bilanci comunali che, di fatto, nel 2018 avranno minori entrate.
In tali condizioni è facile paventare il rischio di una notevole mole di contenziosi tra cittadini ed amministrazioni comunali, atteso che il comma 1 dell’art. 32 della legge 47/85 stabilisce che “il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per opere eseguite su immobili sottoposti a vincolo, è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo stesso”. Il Consiglio di Stato, basandosi sul principio del “tempus regit actum”, ha più volte ribadito la necessità di acquisire il parere favorevole dell’Ente per tutti i titoli edilizi in sanatoria rilasciati dopo l’istituzione dell’Area Naturale Protetta.
Queste, in sintesi, le motivazioni per cui Iannuzzi ha chiesto al vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Urbanistica, di proporre al Consiglio Regionale un emendamento alla legge che preveda il differimento di almeno un anno (31/12/2018) per la definizione delle istanze di condono in area Parco.
Il presidente dichiara di essere fiducioso. “Ritengo di aver proposto una strada efficace, concretatasi sia attraverso le linee guida fornite al Parco per la disamina delle istanze di condono – conclude - sia mediante la deroga richiesta alla Regione Campania. Confido nella positiva risposta della Regione”.
Un Natale di speranza
Un Natale di speranza
http://www.salernonews24.com/cultura/un-natale-di-speranza/
Racconto di Giuseppe Petrarca-
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Fotografia a cura di Gaetano Clemente
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Fotografia a cura di Gaetano Clemente
Un Natale di speranza
Un Natale di speranza
http://www.salernonews24.com/cultura/un-natale-di-speranza/
Racconto di Giuseppe Petrarca-
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Fotografia a cura di Gaetano Clemente
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Fotografia a cura di Gaetano Clemente
Quando una Banca sostiene la Cultura
Quando una Banca sostiene la Cultura
http://www.salernonews24.com/economia-e-lavoro/quando-una-banca-sostiene-la-cultura/
La BCC accanto all' Associazione "Sebben che siamo donne"- di Sergio Del Vecchio
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
Quando una Banca sostiene la Cultura
Quando una Banca sostiene la Cultura
http://www.salernonews24.com/economia-e-lavoro/quando-una-banca-sostiene-la-cultura/
La BCC accanto all' Associazione "Sebben che siamo donne"- di Sergio Del Vecchio
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
Quando una Banca sostiene la Cultura
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La BCC accanto all' Associazione "Sebben che siamo donne"- di Sergio Del Vecchio
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
La BCC di Aquara, da sempre attenta alle tematiche sociali, stasera non poteva non essere accanto all'associazione "Sebben che siamo donne", nell'abito dell prima edizione del Premio Letterario"Per Agenese".
Presso l'oratorio Parrocchiale di Aquara si sta infatti tenendo il taglio del nastro di questo premio letterario nato con l'intento di valorizzare e promuovere percorsi intrapresi da donne "silenziose e forti" del Sud Italia, donne che hanno caratterizzato i nostri territori. Donne che hanno lasciato il segno, con il loro lavoro, con il loro esempio, con l loro forza e coraggio.
L'associazione organizzatrice, nata nel 2003, tende a recuperare la memoria storica della figura femminile, del suo ruolo di guida in una società contadina come quella cilentana, partendo condizionando il percorso culturale.
Il Premio Letterario è denominato "Per Agnese" perché " Agnese era una di noi ed insieme a noi ha voluto fortemente " Sebben che siam donne" nel 2003", hanno commentato le socie iscritte all'associazione. "Amava i libri e la poesia e questo premio a lei intitolato è il nostro modo per tenerla ancora accanto. Era una lottatrice Agnese, una grande donna, bella, orgogliosa e libera."
Un Natale di speranza
Un Natale di speranza
http://www.salernonews24.com/cultura/un-natale-di-speranza/
Racconto di Giuseppe Petrarca-
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Un Natale di speranza
Un Natale di speranza
http://www.salernonews24.com/cultura/un-natale-di-speranza/
Racconto di Giuseppe Petrarca-
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
Un Natale di speranza
Un Natale di speranza
http://www.salernonews24.com/cultura/un-natale-di-speranza/
Racconto di Giuseppe Petrarca-
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
L’incessante tremore alle mani, stasera, sta diventando davvero insopportabile. Ogni movimento è accompagnato da un leggero dolore che non va più via. L’età avanza ma, nonostante gli acciacchi, ostinatamente non voglio cedere alla rassegnazione. Gli anni che mi porto alle spalle lasciano nel solco della mia memoria immagini sfocate, ricordi più o meno vividi che sembrano ricoperti da una leggera foschia.
Una fitta nebbia che spande un’ombra indefinibile sulla mia esistenza. Le reminiscenze del passato diventano pietre che zavorrano il mio presente e m’inchiodano alla solitudine dell’anima. Quando arriva la notte, poi, tutto si amplifica, tutto si ingrandisce. Ogni cosa sembra rallentare. Nel buio faccio i conti con la mia coscienza, con i miei mille pensieri che si mescolano alla malinconia di un’assenza che continua, ancora oggi, a farmi desiderare quello che più mi manca. Mi manchi amore, principio e fine di ogni mia emozione. Mi manchi tu, cara moglie mia. Sei volata in un’altra dimensione salutandomi con un sorriso, il tuo ultimo sorriso … un sorriso meraviglioso che risuona ancora dolcemente. L’assenza è sottrazione, è negazione che toglie il fiato. Come una stilettata arriva senza preavviso. Un colpo tremendo che ti agguanta di sorpresa e ti annienta in un solo attimo. A noi non resta che continuare a percorrere quel sentiero sdrucciolevole tracciato dal destino beffardo.
Ora, come ogni anno, è Natale…ancora un altro Natale senza te. Ricordo il tempo dei giorni di festa, c’era la voglia di ritrovarci tutti insieme, insieme con i nostri figli. Mi ricordo, però, che la tua gioiosa frenesia rallentava bruscamente quando arrivava la sera … ti rintanavi in qualche angolo di casa e, con pudore, senza farti vedere, ti abbandonavi alle tue più intime emozioni riflettendo sul nuovo anno che bussava alle porte. Non te l’ho mai detto ma, di nascosto, cercavo di scrutare con discrezione quel tuo momento di commozione per non lasciarti mai sola … e devo confessarti, ora che non ci sei più, che le lacrime, le tue lacrime di allora sono le stesse che percorrono adesso, lentamente, il mio viso stanco. In quelle feste, ogni anno, si ripeteva l’ennesima, inesorabile puntata con il destino. Mi sembrava di viaggiare nel tempo e nello spazio, consapevole che la mia navicella, prima o poi, sarebbe arrivata alla fine della corsa.
E così stasera, in questo Natale, la tua assenza diventa più tagliente perché non smetto di cercarti … non smetto di desiderarti perché a questo povero vecchio manchi come l’aria nonostante i nostri figli non mi facciano mancare, in qualche modo, il loro affetto. La solitudine è come una prigione oscura, è buio nel silenzio, è gelo nella mente, un’infelicità dell’anima che non trova ristoro nemmeno nell’amore di un Dio che sembra lontano dagli occhi e dal cuore degli uomini.
All’improvviso, però, come un timido raggio di luce che penetra tra le crepe delle nostre ferite, tutto mi è sembrato più chiaro! Solo con me stesso, ho riconquistato il valore della mia vita per ribellarmi al tedio dell’inquietudine. Così, proprio adesso, nel ricordo di un passato che non c’è più, ho cominciato a sperimentare una nuova solitudine … una solitudine fatta di meravigliosi silenzi e di nuove intensità. Dolce e carezzevole una serenità che mi proietta verso nuovi orizzonti, nuove visioni. Ebbene, in questo silenzio che non è fatto solo di quiete ma che sento così rassicurante, ho capito che è proprio nell’assenza che, talvolta, si può ritrovare la presenza delle persone e delle cose che abbiamo amato e che continuiamo ad amare. Questo silenzio non scorre lungo gli argini di un’apparente calma.
E’ piuttosto un silenzio di interezza, forte, robusto che mi aiuta a riscoprire la mia essenza più profonda. Una presenza spirituale nella quale ritrovo l’impronta del buon Dio che solo apparentemente sembrava nascondersi al mio sguardo, ma che invece, è la forza che riesce a farsi largo nel torpore della nostra fragilità e che ci consola nonostante intorno a noi ci sia tanta desolazione e tanta sofferenza. Un mondo corrotto e vergognoso che crede che nel silenzio possa spegnersi il grido d’amore di un’umanità in perenne cammino. Ed invece, proprio in quel silenzio, fermenterà una nuova frontiera contro ogni nefandezza, contro ogni violenza.
Natale, questo Natale, allora, non avrà più il sapore amaro della tristezza e dell’abbandono. Natale, questo Natale nel suo silenzio mi regalerà una nuova presenza, quella risposta che cercavo da tempo e che non riuscivo a interpretare nelle pieghe della mia pelle raggrinzita, nelle rughe che solcano la mia anima. Sto riscoprendo me stesso e non è troppo tardi. Sono sicuro, adesso, che l’assenza per chi ama davvero è la più indistruttibile e fedele delle presenze. L’assenza diventa così la vera speranza ... la speranza che ci consente di vivere pienamente ogni attimo fino in fondo per sempre … Sarà davvero Natale quando avremo la forza di guardarci dentro per ritrovare quel senso d’amore che ci rende ancora degni di chiamarci uomini! Buon Natale a tutti…Buon Natale amore mio…
UNISA: Concerto di Natale nel Teatro d'Ateneo
UNISA: Concerto di Natale nel Teatro d'Ateneo
http://www.salernonews24.com/universita/unisa-concerto-di-natale-nel-teatro-dateneo/
Presso il Teatro di Ateneo del Campus di Fisciano, domani, mercoledì 20 dicembre, alle ore 11'30, si terrà il Concerto di Natale "Cammenann ccu Maria", a cura di Giuseppe Finizio
Le voci sono di Anna Spagnuolo e Lello Giulivo, Ensemble Strumentale Cimarosa,Direttore: Luigi Gagliardi, in collaborazione con il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
PROGRAMMA
Tradizionale: Fronna ‘A Notte de Natale
Corelli - Pastorale per archi (Dal concerto grosso fatto per la notte di Natale)
“Quanno Sant’Anna vucava a Maria” – testo
Tradizionale sardo - Deus ti salva Maria*
De Crescenzo, “e tu benino dormi?” - testo
Sinagra - Po’ na luce lucente
‘A Bettilemme - testo
Roberto De Simone - La leggenda del Lupino**
Finizio, “Quanno vene Natale” – testo
F. De Leva/S. Di Giacomo) - ‘A Nuvena**
Guido Gozzano, “La Notte santa” – testo
G. Gershwin - Lulliby per archi
Da “La cantata dei pastori”, scena Bernino/Razzullo - testo
De Simone - La canzone di Razzullo*
R. De Simone, “ dedica segreta” – testo
Roberto De Simone - Rosa d’argento e rosa d’amore e la Santa allegrezza**
Peppe Lanzetta da il libro “L’odio” – testo
A. Sinagra - Ninna Nanna
M. Teresa di Calcutta, “E’ Natale” - testo
A. M. De Liquori - Quanno nascette ninno**
Voci: Anna Spagnuolo e Lello Giulivo
Ensemble del Cimarosa, direttore: Luigi Gagliardi
Oboe: *Umberto D’Angelo. Violini: *Piero Calzolari, Maria Vittoria Colonna, *Antonella Forino, Carmine Iorio, Zhao Nan, Arianna Messina.Viole: Nikolas Altieri, *Simone Basso
Violoncelli: *Antonio Colonna, Massimo De Feo. Contrabbasso: *Giuseppe Grimaldi
*prime parti
**elaborazioni di Pino Finizio
***elaborazioni di Antonio Cololonna
Redazione SalernoNews24.it
Presso il Teatro di Ateneo del Campus di Fisciano, domani, mercoledì 20 dicembre, alle ore 11'30, si terrà il Concerto di Natale "Cammenann ccu Maria", a cura di Giuseppe Finizio
Le voci sono di Anna Spagnuolo e Lello Giulivo, Ensemble Strumentale Cimarosa,Direttore: Luigi Gagliardi, in collaborazione con il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
PROGRAMMA
Tradizionale: Fronna ‘A Notte de Natale
Corelli - Pastorale per archi (Dal concerto grosso fatto per la notte di Natale)
“Quanno Sant’Anna vucava a Maria” – testo
Tradizionale sardo - Deus ti salva Maria*
De Crescenzo, “e tu benino dormi?” - testo
Sinagra - Po’ na luce lucente
‘A Bettilemme - testo
Roberto De Simone - La leggenda del Lupino**
Finizio, “Quanno vene Natale” – testo
F. De Leva/S. Di Giacomo) - ‘A Nuvena**
Guido Gozzano, “La Notte santa” – testo
G. Gershwin - Lulliby per archi
Da “La cantata dei pastori”, scena Bernino/Razzullo - testo
De Simone - La canzone di Razzullo*
R. De Simone, “ dedica segreta” – testo
Roberto De Simone - Rosa d’argento e rosa d’amore e la Santa allegrezza**
Peppe Lanzetta da il libro “L’odio” – testo
A. Sinagra - Ninna Nanna
M. Teresa di Calcutta, “E’ Natale” - testo
A. M. De Liquori - Quanno nascette ninno**
Voci: Anna Spagnuolo e Lello Giulivo
Ensemble del Cimarosa, direttore: Luigi Gagliardi
Oboe: *Umberto D’Angelo. Violini: *Piero Calzolari, Maria Vittoria Colonna, *Antonella Forino, Carmine Iorio, Zhao Nan, Arianna Messina.Viole: Nikolas Altieri, *Simone Basso
Violoncelli: *Antonio Colonna, Massimo De Feo. Contrabbasso: *Giuseppe Grimaldi
*prime parti
**elaborazioni di Pino Finizio
***elaborazioni di Antonio Cololonna
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