La piccola Jolanda, la bimba con gli occhi color cielo, bella più del sole, morta la notte tra venerdi e sabato scorso presso l'ospedale di Nocera, sarebbe stata strangolata. Così piccola, così indifesa. I lividi e le escoriazioni sono state più loquaci di tutto durante l'autopsia. Iolanda Passariello muore così a 8 mesi e ad essere accusato di questo orrore è stato proprio il padre Giuseppe: "omicidio volontario aggravato". Per lui si sono aperte le porte del carcere mentre la madre è indagata con la stessa accusa. E' questa una storia di "ripetuti maltrattamenti", di "omissione reiterata di soccorsi", parole tanto assordanti che stanno a significare solo che questa bimba non è stata amata e protetta da chi avrebbe dovuto.
Una ennesima storia che fa riflettere sul bisogno di aiuto in cui versano tante famiglie, una storia di droga, con un padre che era da poco uscito da un centro di recupero dalla tossicodipendenza, una storia di degrado e di violenza che troppo spesso colora di nero le cronache. Una storia in cui a perdere è tutta la società.
Un'accusa infamante quella di essere il carnefice della propria figlia, eppure, Giuseppe Passariello non è stato mai perso di vista dagli agenti, e infatti è stato lui ad essere stato fermato dalla squadra mobile di Salerno domenica alle ore 13, nella stazione di Salerno mentre tentava di allontanarsi. Sparire. Scappare. Fuggire. La piccola all'ospedale Umberto, infatti, vi era giunta già priva di vita ed a nulla sono valsi i tentativi di rianimarla per ben 45 minuti.
La verità di quanto accaduto quella notte a Sant'Egidio del Monte Albino in quell' abitazione di via Santi Martiri a poco a poco prende forma. Ogni tassello andrà al suo posto. Anche se Jolanda non ci sarà più.
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