sabato 30 giugno 2018
Approda a Maiori "Il Viaggio", la mostra di Carmela Forlenza e Vito Mercurio
Nella splendida location del Palazzo Mezzacapo di Maiori, nella Divina Costa d’Amalfi, è previsto, oggi alle ore 19,00, il taglio del nastro delle Mostra di Arte Contemoranea" IL VIAGGIO " con le opere degli artisti: Carmela Forlenza con “Poesia visiva" e Vito Mercurio "Quadri per un Canta Storie “.
Saranno presenti :Antonio Capone Sindaco di Maiori; Lidia Camera, Assessore al Turismo; Chiara Ganbardella, Assessore ai Lavori Pubblici; Clorinda Anastasio, Eventi Culturali, l’artista Ferdinando Vassallo, noto ceramista e creatore di storie popolari che nelle vesti di cantastorie, con il maestro Gianluca Mercurio, percussionista di strumenti a cornice, improvviserà un canto libero a distesa su un' opera pittorica di Vito Mercurio .
Il giorno 6 luglio, nell’ambito della mostra si avrà la presentazione del romanzo “La Tomba Profanata” di Luciano Scateni, caporedattore di “Paese Sera” fino alla fine degli anno ’80, poi inviato, conduttore del TG3 e collaboratore di rubriche nazionali. Il testo presentato è l’ultimo della serie sull’anticoformista commissario Santagata, edizioni Guida/ Kairòs.
La coppia di artisti, Forlenza - Mercurio, legati professionalmente e nella vita, ha da sempre sperimentato tecniche e linguaggi in grado di esprimere la ricchezza dei loro mondi interiori e concettuali. Mai stanchi, mai appagati, sempre in pieno fermento, i due artisti procedono in due autonomi percorsi creativi esprimendo attraverso colori, forme e materia, il loro sentire.
Il viaggio, titolo della mostra, diviene così una coralità di silenzi, segni e immagini, che ben la Forlenza riesce ad esprimere e che conducono il fruitore alla riscoperta dei propri orizzonti interiori. In questo “viaggio”, infatti, viene proposto un nuovo modo di sentire, un suggerimento ad ascoltare se stessi anche attraverso il "bianco" di Carmela Forlenza. Intanto, le immagini di Vito Mercurio, divengono trasposizioni autentiche del suo mondo musicale, vere “sinfonie cromatiche” che emozionano, contaminano luoghi ed animi.
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 15 Luglio.
A Maiori "Il Viaggio", la mostra di Carmela Forlenza e Vito Mercurio
Nella splendida location del Palazzo Mezzacapo di Maiori, nella Divina Costa d’Amalfi, è previsto, oggi alle ore 19,00, il taglio del nastro delle Mostra di Arte Contemoranea" IL VIAGGIO " con le opere degli artisti: Carmela Forlenza con “Poesia visiva" e Vito Mercurio "Quadri per un Canta Storie “.
Saranno presenti :Antonio Capone Sindaco di Maiori; Lidia Camera, Assessore al Turismo; Chiara Ganbardella, Assessore ai Lavori Pubblici; Clorinda Anastasio, Eventi Culturali, l’artista Ferdinando Vassallo, noto ceramista e creatore di storie popolari che nelle vesti di cantastorie, con il maestro Gianluca Mercurio, percussionista di strumenti a cornice, improvviserà un canto libero a distesa su un' opera pittorica di Vito Mercurio .
Il giorno 6 luglio, nell’ambito della mostra si avrà la presentazione del romanzo “La Tomba Profanata” di Luciano Scateni, caporedattore di “Paese Sera” fino alla fine degli anno ’80, poi inviato, conduttore del TG3 e collaboratore di rubriche nazionali. Il testo presentato è l’ultimo della serie sull’anticoformista commissario Santagata, edizioni Guida/ Kairòs.
La coppia di artisti, Forlenza - Mercurio, legati professionalmente e nella vita, ha da sempre sperimentato tecniche e linguaggi in grado di esprimere la ricchezza dei loro mondi interiori e concettuali. Mai stanchi, mai appagati, sempre in pieno fermento, i due artisti procedono in due autonomi percorsi creativi esprimendo attraverso colori, forme e materia, il loro sentire.
Il viaggio, titolo della mostra, diviene così una coralità di silenzi, segni e immagini, che ben la Forlenza riesce ad esprimere e che conducono il fruitore alla riscoperta dei propri orizzonti interiori. In questo “viaggio”, infatti, viene proposto un nuovo modo di sentire, un suggerimento ad ascoltare se stessi anche attraverso il "bianco" di Carmela Forlenza. Intanto, le immagini di Vito Mercurio, divengono trasposizioni autentiche del suo mondo musicale, vere “sinfonie cromatiche” che emozionano, contaminano luoghi ed animi.
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 15 Luglio.
A Maiori "Il Viaggio", la mostra di Carmela Forlenza e Vito Mercurio
Nella splendida location del Palazzo Mezzacapo di Maiori, nella Divina Costa d’Amalfi, è previsto, oggi alle ore 19,00, il taglio del nastro delle Mostra di Arte Contemoranea" IL VIAGGIO " con le opere degli artisti: Carmela Forlenza con “Poesia visiva" e Vito Mercurio "Quadri per un Canta Storie “.
Saranno presenti :Antonio Capone Sindaco di Maiori; Lidia Camera, Assessore al Turismo; Chiara Ganbardella, Assessore ai Lavori Pubblici; l’artista Ferdinando Vassallo, noto ceramista e creatore di storie popolari che nelle vesti di cantastorie, con il maestro Gianluca Mercurio, percussionista di strumenti a cornice, improvviserà un canto libero a distesa su un' opera pittorica di Vito Mercurio .
Il giorno 6 luglio, nell’ambito della mostra si avrà la presentazione del romanzo “La Tomba Profanata” di Luciano Scateni, caporedattore di “Paese Sera” fino alla fine degli anno ’80, poi inviato, conduttore del TG3 e collaboratore di rubriche nazionali. Il testo presentato è l’ultimo della serie sull’anticoformista commissario Santagata, edizioni Guida/ Kairòs.
La coppia di artisti, Forlenza - Mercurio, legati professionalmente e nella vita, ha da sempre sperimentato tecniche e linguaggi in grado di esprimere la ricchezza dei loro mondi interiori e concettuali. Mai stanchi, mai appagati, sempre in pieno fermento, i due artisti procedono in due autonomi percorsi creativi esprimendo attraverso colori, forme e materia, il loro sentire.
Il viaggio, titolo della mostra, diviene così una coralità di silenzi, segni e immagini, che ben la Forlenza riesce ad esprimere e che conducono il fruitore alla riscoperta dei propri orizzonti interiori. In questo “viaggio”, infatti, viene proposto un nuovo modo di sentire, un suggerimento ad ascoltare se stessi anche attraverso il "bianco" di Carmela Forlenza. Intanto, le immagini di Vito Mercurio, divengono trasposizioni autentiche del suo mondo musicale, vere “sinfonie cromatiche” che emozionano, contaminano luoghi ed animi.
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 15 Luglio.
Piano Nazionale di Prevenzione: se ne discute oggi, all'Ordine dei Medici di Salerno.
Oggi, alle ore 16,00 si terrà presso la sede dell’ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, un’assemblea con le Istituzioni interessate al Piano Nazionale di Prevenzione . La relazione introduttiva sarà svolta dal professore Francesco De Caro, Ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno.
Lo scopo è quello di avviare un dibattito con le Istituzioni coinvolte nell’attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018. Ciò che viene sottolineato dal Presidente Ravera e dal Consiglio è la totale assenza di iniziativa da parte delle istituzioni territoriali in relazione alle linee guida del Piano, varato più di un anno fa dal Ministero della Salute.
Il Presidente Bruno Ravera, in accordo con il Consiglio, ha invitato Direttori sanitari dei Distretti e degli Ospedali, Ordini e Collegi dell’area sanitaria (Biologi, Farmacisti, Veterinari, Infermieri, Ostetriche), vertici dell’Asl e dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il Dipartimento di Prevenzione Asl, il Comune di Salerno e limitrofi, il Presidente della Provincia, i vertici del Dipartimento di Medicina dell’Università, i Sindacati medici, le Associazioni di volontariato, il Provveditorato e i Presidi degli Istituti scolastici superiori, l’Associazione Industriali, la Capitaneria di Porto e l’Autorità portuale.
Tra i macro obiettivi del Piano erano comprese le azioni da svolgere per ridurre o evitare la morbosità, la mortalità e la disabilità dovute, in particolare, ad alcune patologie specifiche: malattie croniche non trasmissibili, malattie cardiovascolari, tumori, patologie respiratorie croniche, diabete.
L’Ordine ritiene che a tutt’oggi manchi qualsiasi azione da parte delle istituzioni. Una situazione che ha lasciato spazio ad interventi volontari, non coordinati e privi di qualsiasi progettualità. L’assemblea, organizzata d’intesa con il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, servirà quindi a discutere e individuare le strategie necessarie a modificare i fattori di rischio indicati nel Piano Nazionale di Prevenzione. Il Presidente Bruno Ravera, in accordo con il Consiglio, ha invitato Direttori sanitari dei Distretti e degli Ospedali, Ordini e Collegi dell’area sanitaria (Biologi, Farmacisti, Veterinari, Infermieri, Ostetriche), vertici dell’Asl e dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il Dipartimento di Prevenzione Asl, il Comune di Salerno e limitrofi, il Presidente della Provincia, i vertici del Dipartimento di Medicina dell’Università, i Sindacati medici, le Associazioni di volontariato, il Provveditorato e i Presidi degli Istituti scolastici superiori, l’Associazione Industriali, la Capitaneria di Porto e l’Autorità portuale.
Redazione SalernoNews24
Il tour nazionale "NONCIFERMANESSUNO" approda al Teatro d'Ateneo con Luca Abete
Dopo il successo dello scorso anno, oggi, alle ore 14.00, il Teatro d’Ateneo, ospita la nuova tappa del tour nazioanle #NonCiFermaNessuno, con l’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete. L’obiettivo dell’iniziativa, ideata dallo stesso Abete, è ricercare “donatori di entusiasmo”, coinvolgendo tantissimi studenti per una finalità benefica.
La manifestazione consiste nel realizzareselfie sorridenti ispirato all’hashtag #NonCiFermaNessuno da inviare, attraverso l'app ufficiale, sul sito www.noncifermanessuno.net. Verranno così donati pacchi di pasta al Banco Alimentare, grazie alla collaborazione di Pasta Antonio Amato e Pasta Lori.
Più di ventimila sono gli studenti coinvolti, più di cinquemila i contributi raccolti nelle precedenti tappe, più di 1000 app scaricate.
Al grido "NonCiFermaNessuno", Abete offre ai ragazzi un modo diverso di affrontare la vita, con un unico motto: non arrendersi mai innanzi alle difficoltà. Aprendosi ai giovani, Abete svela se stesso, racconta i suoi esordi, regalando messaggi positivi. “L’idea del format è nata proprio nelle Università: in passato mi sono trovato spesso a dialogare con gli studenti. Quando raccontavo una storia di un sogno realizzato senza raccomandazioni, solo grazie alla caparbietà e la determinazione, vedevo i loro occhi illuminarsi. Il tour quindi è nato proprio nelle Università, ed è andato avanti informalmente diversi anni, per poi concretizzarsi negli ultimi due con quella forma che ha oggi” ha commentato Luca Abete. “Qui a Salerno già lo scorso anno ho incontrato centinaia di studenti in gamba, con tanta voglia di fare e tante storie da raccontare. Questo è lo spirito di #NonCiFermaNessuno, l’idea che portiamo avanti con la nostra iniziativa. Sono certo che questa sarà un’altra tappa ricca di entusiasmo, e con i ragazzi di Salerno, siamo pronti a festeggiare e raccogliere nuovi selfie per il nostro progetto di beneficenza.” Durante la giornata di oggi, saranno presenti stand informativi per gli studenti, per cercare di creare ponti tra Università e mondo del lavoro, inoltre sarà presente uno stand dell’università La Sapienza di Roma che raccoglierà dati dagli studenti per studi sullo studente tipo italiano.
Il pastificio di Salerno, Pasta Antonio Amato, metterà in palio 50 T-shirt Antonio Amato per i primi 50 che scaricheranno l’app #noncifermanessuno durante la tappa a Salerno.
sergiodelvecchio
Padula. Dal 1 Luglio la nuova stagione dei servizi di valorizzazione integrata
1 Luglio, una tappa importante per l' Accordo di valorizzazione tra Polo Museale della Campania e Comune di Padula. Inizia, infatti, la nuova stagione dei servizi di valorizzazione integrata del Sistema museale locale di Padula con biglietteria, bookshop, infopoint, visite didattiche.
Nei giorni di giovedì, sabato e domenica alle ore 10,30 sarà messo a disposizione a titolo gratuito, dal Comune, in via sperimentale, un servizio di navette per i collegamenti con il Centro antico della città, il Museo civico Multimediale, la Casa museo di Joe Petrosino nei giorni di giovedì, sabato e domenica alle ore 10,30.
Padula, città antica sulle rotte tra Nord e Sud, Est e Ovest, attraversata dalla via romana Popilia, custodisce le civiltà dei culti pagani e cristiani, delle chiese medioevali, la laboriosità dei maestri scalpellini che ancora lavorano il marmo bianco delle sue cave.È un borgo magico capace di storie nuove, plurimediali. È la casa museo di Joe Petrosino, emblema della legalità moderna, è l’epilogo dell’epopea di Carlo Pisacane. È il casato nobile dei Sanseverino che commissiona ai monaci certosini nel 1306 la prima Certosa del Sud, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1998.È Sud che rivendica con orgoglio la centralità del proprio straordinario patrimonio ambientale e culturale per il destino economico, sociale, civile, dell’Europa unita, ‘beni minori’, ‘periferia’ pronti a dimostrare giorno dopo giorno che è sono i tesori diffusi lungo tutta la penisola, molto più dei cosiddetti ‘grandi attrattori’, la risorsa vera da mettere in valore. È un esempio tangibile delle potenzialità immense di una collaborazione sana, trasparente, tra ‘Pubblico’ e ‘privato’: i nuovi servizi di valorizzazione, a seguito dell’aggiudicazione di un bando europeo di evidenza pubblica, sono affidati al Consorzio arte’m net. E’ l’avvio di un percorso, i primi passi di una sfida emblematica imperniata sulle migliori energie di una Comunità civile pronta a tradurre i buoni principi in buone pratiche, a sperimentare, correggere, proseguire con passione.
Padula: dl 1 Luglio la nuova stagione dei servizi di valorizzazione integrata
1 Luglio, una tappa importante per l' Accordo di valorizzazione tra Polo Museale della Campania e Comune di Padula. Inizia, infatti, la nuova stagione dei servizi di valorizzazione integrata del Sistema museale locale di Padula con biglietteria, bookshop, infopoint, visite didattiche.
Nei giorni di giovedì, sabato e domenica alle ore 10,30 sarà messo a disposizione a titolo gratuito, dal Comune, in via sperimentale, un servizio di navette per i collegamenti con il Centro antico della città, il Museo civico Multimediale, la Casa museo di Joe Petrosino nei giorni di giovedì, sabato e domenica alle ore 10,30.
Padula, città antica sulle rotte tra Nord e Sud, Est e Ovest, attraversata dalla via romana Popilia, custodisce le civiltà dei culti pagani e cristiani, delle chiese medioevali, la laboriosità dei maestri scalpellini che ancora lavorano il marmo bianco delle sue cave.È un borgo magico capace di storie nuove, plurimediali. È la casa museo di Joe Petrosino, emblema della legalità moderna, è l’epilogo dell’epopea di Carlo Pisacane. È il casato nobile dei Sanseverino che commissiona ai monaci certosini nel 1306 la prima Certosa del Sud, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1998.È Sud che rivendica con orgoglio la centralità del proprio straordinario patrimonio ambientale e culturale per il destino economico, sociale, civile, dell’Europa unita, ‘beni minori’, ‘periferia’ pronti a dimostrare giorno dopo giorno che è sono i tesori diffusi lungo tutta la penisola, molto più dei cosiddetti ‘grandi attrattori’, la risorsa vera da mettere in valore. È un esempio tangibile delle potenzialità immense di una collaborazione sana, trasparente, tra ‘Pubblico’ e ‘privato’: i nuovi servizi di valorizzazione, a seguito dell’aggiudicazione di un bando europeo di evidenza pubblica, sono affidati al Consorzio arte’m net. E’ l’avvio di un percorso, i primi passi di una sfida emblematica imperniata sulle migliori energie di una Comunità civile pronta a tradurre i buoni principi in buone pratiche, a sperimentare, correggere, proseguire con passione.
Montecorvino Pugliano: onori al carabiniere Fortunato Arena, ucciso nel 1992
Si è svolta a Montecorvino Pugliano la cerimonia di inaugurazione di una nuova piazza e di un monumento intitolati al carabiniere Fortunato Arena, medaglia d'oro al valore militare, tragicamente morto nel 1992 ucciso da due malviventi.
Insieme al sindaco Alessandro Chiola, presenti i vertici dell'Arma dei Carabinieri salernitani: il colonnello Neosi e il comandante della compagnia di Battipaglia Fasolino. Molti gli esponenti politici presenti, tra i quali il deputato Edmondo Cirielli. Alla celebrazione, presente anche la moglie i Fortunato, che risiede in un'abitazione adiacente la piazza, in una strada anch'essa intitolata ad Arena. Presenti numerose associazioni, non solo dell'Arma.
Il sindaco Chiola si è detto soddisfatto sotto il profilo amministrativo e ha sottolineato la sinergia tra amministrazione comunale e Carabinieri che va avanti già da tempo. Il colonnello Neosi ha enfatizzato il valore del sacrificio del carabiniere ucciso, come il più alto sacrificio che può essere chiesto ad un uomo delle forze armate e delle forze dell'ordine. La moglie di Arena, con al fianco una delle nipotine, si è detta grata all'amministrazione comunale in questo giorno ancora più speciale in cui ricorre l'anniversario di matrimonio tra lei e Fortunato Arena.
Montecorvino Pugliano: onori al carabiniere Fortunato Arena, ucciso nel 1992
Si è svolta a Montecorvino Pugliano la cerimonia di inaugurazione di una nuova piazza e di un monumento intitolati al carabiniere Fortunato Arena, medaglia d'oro al valore militare, tragicamente morto nel 1992 ucciso da due malviventi.
Insieme al sindaco Alessandro Chiola, presenti i vertici dell'Arma dei Carabinieri salernitani: il colonnello Neosi e il comandante della compagnia di Battipaglia Fasolino. Molti gli esponenti politici presenti, tra i quali il deputato Edmondo Cirielli. Alla celebrazione, presente anche la moglie i Fortunato, che risiede in un'abitazione adiacente la piazza, in una strada anch'essa intitolata ad Arena. Presenti numerose associazioni, non solo dell'Arma.
Il sindaco Chiola si è detto soddisfatto sotto il profilo amministrativo e ha sottolineato la sinergia tra amministrazione comunale e Carabinieri che va avanti già da tempo. Il colonnello Neosi ha enfatizzato il valore del sacrificio del carabiniere ucciso, come il più alto sacrificio che può essere chiesto ad un uomo delle forze armate e delle forze dell'ordine. La moglie di Arena, con al fianco una delle nipotine, si è detta grata all'amministrazione comunale in questo giorno ancora più speciale in cui ricorre l'anniversario di matrimonio tra lei e Fortunato Arena.
La Commedia Divina
Ogni domenica mattina alle 11 al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, in via San Benedetto28, la Fondazione di Poesia e Storia Exmachina propone la lettura critica di Rino Mele della Commedia di Dante.
Domenica 1 Luglio al Museo Archeologico la lettura critica del XXII canto.
Immagine in alto: particolare del Giudizio Universale di Giotto
Immagine in basso: incisione di Alberto Martini
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La Commedia Divina
Ogni domenica mattina alle 11 al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, in via San Benedetto28, la Fondazione di Poesia e Storia Exmachina propone la lettura critica di Rino Mele della Commedia di Dante.
Domenica 24 Giugno al Museo Archeologico la lettura critica del XXI canto.
Immagine in alto: particolare del Giudizio Universale di Giotto
Immagine in basso: incisione di Alberto Martini
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venerdì 29 giugno 2018
ASL Salerno: Al via la Campagna di Vaccinazione Antinfluenzale
La composizione del vaccino è la seguente:
- Antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1) pdm 09;
- Antigene analogo al ceppo A/Switzerland/9715293/2013 (H3N2);
- Antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013 (lineaggio B/Yamagata).
Il vaccino è il sistema migliore per difendersi dalla malattia. Tuttavia per la prevenzione dell’influenza, alla vaccinazione vanno aggiunte alcune misure di protezione personale utili per ridurre la trasmissione del virus:
- Lavaggio delle mani. In assenza di acqua uso di gel alcolici;
- Buona igiene respiratoria : coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce;
- Isolamento volontario a casa di persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale.
Redazione SalernoNews24
Legambiente Campania presenta la Geografia della Bellezza
In particolar modo Legambiente promuoverà “Una Geografia della Bellezza”, capace di fare sistema e di individuare delle potenzialità economiche circolari che, pur non essendo prioritarie della mission associativa, dimostrano ogni giorno che potrebbero essere la base per una economia sociale strutturata sull’impegno e la cura dei contesti. Una economia generata dalla bellezza, intesa come chiave sostenibile del presente. E che sarà oggetto dell’appuntamento centrale di Legambiente alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum che si svolgerà domani domenica 1 novembre ore 10,00 presso la Sala Velia, nell’area archeologica di Paestum. Saranno presenti tra gli altri Italo Voza, Sindaco Comune di Capaccio Paestum, Pasquale Longo, presidente Legambiente Freewheeling Paestum;Marina Cipriani, già Direttrice Parco archeologico e Museo Nazionale di Paestum; Gabriel Zuchtriegel, Direttore Parco archeologico e Museo Nazionale di Paestum; Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania; Valentina Del Pizzo, Legambiente Paestumanità.
Redazione SalernoNews24
I DRAGONI PRONTI AD OSPITARE IL RUGBY CLAN SANTA MARIA CAPUA VETERE
Dall’altra parte i Dragoni di coach Indennimeo hanno intenzione di rilanciarsi in classifica dopo la prima sconfitta arrivata dopo oltre 2 anni di vittorie consecutive, ma sarà ovviamente il campo a sancire il risultato. A parlarne è il capitano della compagine gialloblù, Dario Finamore: “Domenica abbiamo chiaramente un obiettivo difficile da raggiungere, ossia la vittoria. A noi servirà per risalire la classifica, anche se attualmente siamo terzi ma con una graduatoria particolarmente corta, e dall’altra parte il Rugby Clan Sammaritano avrà quantomeno la stessa voglia di vincere che avremo noi. Non sarà facile, sarà battaglia vera e soltanto chi ci crederà di più potrà uscirne vincitore”.
La sconfitta di domenica scorsa ha ovviamente dato un importante segnale alla squadra: “Per quanto mi riguarda – prosegue il capitano dei Dragoni – c’è sempre stata umiltà da parte di tutto il gruppo sin dall’inizio del campionato, la sconfitta ci ha soltanto motivato più del dovuto per chiarire che nessuno ci regalerà niente. Visto il nostro obiettivo, difficile ma non impossibile da raggiungere, dobbiamo essere semplicemente consapevoli che ogni risultato sarà frutto del lavoro dell’intero gruppo e della mentalità espressa sia durante gli allenamenti sia in campo. Domenica scorsa l’Amatori Napoli aveva più fame di noi, ma è stato solo un caso. Noi abbiamo fin troppa fame di vittorie e di risultati, dopo due anni di obbligate serie minori, dobbiamo solo restare concentrati e ricordarci qual è stato il nostro cammino fino ad oggi”.
Sulla formazione ancora nulla di definito: “Il nostro allenatore solitamente ci comunica la formazione poche ore prima della partita – conclude capitan Finamore – Ci vuole tutti concentrati fino all’ultimo minuto possibile, come è giusto che sia per una squadra che si pone degli obiettivi ben precisi e molto alti. Io ci credo, ho voglia di combattere insieme alla mia squadra e sono certo che domenica l’incontro sarà bello da vedere. Invito tutti a partecipare e a sostenerci, anche il tifo è importante in occasioni simili”.
Redazione SalernoNews24
UNISA: verbalizzazione on line fino alla Laurea
All'Università degli Studi di Salerno, il processo di digitalizzazione e dematerializzazione degli atti amministrativi avanza fino alle sedute di Laurea.
E' on line, ormai, la presentazione dei piani di studio, delle domande di laurea, la compilazione in rete dei questionari per la rilevazione delle opinioni degli studenti, la verbalizzazione on line degli esami. A tutto ciò si aggiunge la verbalizzazione on line degli esami con firma digitale, fino alla verbalizzazione digitale anche alle sedute di laurea. Informatizzare l’intero processo dell’esame di Laurea, dunque, per consentire a studenti e docenti di svolgere tutte le operazioni necessarie direttamente dal web e, soprattutto, per garantire ai neolaureati la chiusura della propria carriera universitaria al termine stesso della seduta di laurea, con la consegna contestuale del Diploma di Laurea. Si arriva a snellire le procedure, semplificarle, rendere più agevoli tutte le dinamiche del modo universitario, anche in termini di maggiore trasparenza degli atti, senza contare l'abbattimento dei costi di gestione cartacea della documentazione.
La prima seduta di Laurea che vedrà il processo di verbalizzazione on line, in tutti i suoi avanzamenti, è prevista per domani 29 ottobre, alle ore 9.30, presso l’Aula delle Lauree “Gabriele De Rosa” del campus di Fisciano, nel corso della seduta di laurea di Economia.
Per l’occasione, il rettore Aurelio Tommasetti, Presidente della Commissione di Laurea, procederà alla verbalizzazione on line dell’esito dell’esame finale, con la consegna delle pergamene di laurea contestualmente all’atto della proclamazione.
“La nostra Università procede decisa nel processo di digitalizzazione degli atti – dichiara il Rettore Tommasetti-. Quello della verbalizzazione on line dell’esame di laurea è un procedimento articolato ma epocale nell’agenda digitale di ogni Università e Salerno è tra i primi Atenei italiani ad aver applicato la procedura. Siamo partiti lo scorso luglio con una prima sperimentazione e, attualmente, con gli esami di laurea di novembre, possiamo dire di aver completato l’iter, riuscendo a garantire ai neo laureati la chiusura del loro percorso universitario contestualmente al riconoscimento del titolo. La consegna in tempo reale della pergamena di laurea rappresenta un importante passo in avanti verso la cosiddetta burocrazia zero, con la riduzione dei tempi di lavorazione (basti pensare che in precedenza il rilascio della pergamene richiedeva lunghe attese e file considerevoli), ma anche e soprattutto la valorizzazione della cerimonia di proclamazione, che assume la solennità che merita per i laureati e per le loro famiglie.
Entro marzo 2016, saranno implementate le applicazioni informatiche per digitalizzare l’intero procedimento: dall’iscrizione alla seduta di laurea, alla consegna delle tesi, fino all’approvazione da parte del docente.
LIN●ORA VILLAGE: a Capaccio Paestum una nuova agorà
Taglio del nastro a Capaccio-Paestum per la nuova agorà Lin●ora Village: 3500 posti a sedere per gli spettacoli in riva al mare Bandiera Blu, aree food e drink, uno spazio attrezzato per i bambini.
In un luogo degradato, riqualificato dall'Amministrazione comunale oggi si può offrire ai cittadini ed ai turisti un nuovo spazio multifunzionale ricco di potenzialità, luogo di incontro e di fruizione, un nuovo modo di vivere l'estate.
Madrina d’eccezione la show-girl, Anna Falchi, che, insieme al Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, al presidente della FEE Italia, Claudio Mazza, agli assessori e ai consiglieri comunali, e al Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Bisogno, ha tagliato il nastro inaugurale del Lin●ora Village e ha consegnato la Bandiera Blu 2018 agli operatori balneari della Città dei Templi.
«Il negativo diventa positivo, un’area degradata diventa un luogo di straordinaria bellezza. – ha evidenziato il Sindaco, Franco Palumbo – Solo attraverso questi esempio possiamo costruire una città migliore. Abbiamo voluto fortemente creare un’area che potesse consentire ai nostri giovani di divertirsi in un luogo bello, riqualificato e senza creare disturbo. Ci siamo riusciti e voglio fare i miei ringraziamenti in modo particolare ai dipendenti comunali che hanno fatto un lavoro eccezionale per rendere possibile tutto ciò. Abbiamo poi generato un cartellone di spettacoli di assoluto livello e già ci sono contatti da tutta l’Italia, a dimostrazione dell’interesse che il Lin●ora Village sta generando».
Durante la serata inaugurale del Lin●ora Village, inoltre, si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna della Bandiera Blu agli operatori balneari della Città di Capaccio Paestum, che ha ottenuto per il quarto anno consecutivo questo importante riconoscimento per la qualità delle acque e per il rispetto di criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
«Capaccio Paestum ha interpretato nel migliore dei modi quello che è il programma Bandiera Blu con un percorso di crescita che passa anche attraverso la riqualificazione di luoghi come questi che vengono restituiti alla collettività. – ha aggiunto il presidente FEE Italia, Claudio Mazza – E’ una Bandiera Blu ormai consolidata quella di Capaccio Paestum che sta continuando il suo impegno per crescere sempre di più, migliorando quelle che sono le perfomance ambientali. Poi, è la porta del Cilento, questo territorio bello e sostenibile, per cui fa da traino alle molteplici bellezze di questa terra».
Sul palco del Lin●ora Village anche il consigliere con delega al Turismo, Giovanni Cirone, e il consigliere con delega alla Fascia Costiera, Fernando Maria Mucciolo, che hanno evidenziato l’importanza di quest’opera di riqualificazione e del riconoscimento della Bandiera Blu.
LIN●ORA VILLAGE: a Capaccio Paestum una nuova agorà
Taglio del nastro a Capaccio-Paestum per la nuova agorà Lin●ora Village: 3500 posti a sedere per gli spettacoli in riva al mare Bandiera Blu, aree food e drink, uno spazio attrezzato per i bambini.
In un luogo degradato, riqualificato dall'Amministrazione comunale oggi si può offrire ai cittadini ed ai turisti un nuovo spazio multifunzionale ricco di potenzialità, luogo di incontro e di fruizione, un nuovo modo di vivere l'estate.
Madrina d’eccezione la show-girl, Anna Falchi, che, insieme al Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, al presidente della FEE Italia, Claudio Mazza, agli assessori e ai consiglieri comunali, e al Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Bisogno, ha tagliato il nastro inaugurale del Lin●ora Village e ha consegnato la Bandiera Blu 2018 agli operatori balneari della Città dei Templi.
«Il negativo diventa positivo, un’area degradata diventa un luogo di straordinaria bellezza. – ha evidenziato il Sindaco, Franco Palumbo – Solo attraverso questi esempio possiamo costruire una città migliore. Abbiamo voluto fortemente creare un’area che potesse consentire ai nostri giovani di divertirsi in un luogo bello, riqualificato e senza creare disturbo. Ci siamo riusciti e voglio fare i miei ringraziamenti in modo particolare ai dipendenti comunali che hanno fatto un lavoro eccezionale per rendere possibile tutto ciò. Abbiamo poi generato un cartellone di spettacoli di assoluto livello e già ci sono contatti da tutta l’Italia, a dimostrazione dell’interesse che il Lin●ora Village sta generando».
Durante la serata inaugurale del Lin●ora Village, inoltre, si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna della Bandiera Blu agli operatori balneari della Città di Capaccio Paestum, che ha ottenuto per il quarto anno consecutivo questo importante riconoscimento per la qualità delle acque e per il rispetto di criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
«Capaccio Paestum ha interpretato nel migliore dei modi quello che è il programma Bandiera Blu con un percorso di crescita che passa anche attraverso la riqualificazione di luoghi come questi che vengono restituiti alla collettività. – ha aggiunto il presidente FEE Italia, Claudio Mazza – E’ una Bandiera Blu ormai consolidata quella di Capaccio Paestum che sta continuando il suo impegno per crescere sempre di più, migliorando quelle che sono le perfomance ambientali. Poi, è la porta del Cilento, questo territorio bello e sostenibile, per cui fa da traino alle molteplici bellezze di questa terra».
Sul palco del Lin●ora Village anche il consigliere con delega al Turismo, Giovanni Cirone, e il consigliere con delega alla Fascia Costiera, Fernando Maria Mucciolo, che hanno evidenziato l’importanza di quest’opera di riqualificazione e del riconoscimento della Bandiera Blu.
LIN●ORA VILLAGE: a Capaccio Paestum una nuova agorà
In un luogo degradato, riqualificato dall'Amministrazione comunale oggi si può offrire ai cittadini ed ai turisti un nuovo spazio multifunzionale ricco di potenzialità, luogo di incontro e di fruizione, un nuovo modo di vivere l'estate.
Madrina d’eccezione la show-girl, Anna Falchi, che, insieme al Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, al presidente della FEE Italia, Claudio Mazza, agli assessori e ai consiglieri comunali, e al Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Bisogno, ha tagliato il nastro inaugurale del Lin●ora Village e ha consegnato la Bandiera Blu 2018 agli operatori balneari della Città dei Templi.
«Il negativo diventa positivo, un’area degradata diventa un luogo di straordinaria bellezza. – ha evidenziato il Sindaco, Franco Palumbo – Solo attraverso questi esempio possiamo costruire una città migliore. Abbiamo voluto fortemente creare un’area che potesse consentire ai nostri giovani di divertirsi in un luogo bello, riqualificato e senza creare disturbo. Ci siamo riusciti e voglio fare i miei ringraziamenti in modo particolare ai dipendenti comunali che hanno fatto un lavoro eccezionale per rendere possibile tutto ciò. Abbiamo poi generato un cartellone di spettacoli di assoluto livello e già ci sono contatti da tutta l’Italia, a dimostrazione dell’interesse che il Lin●ora Village sta generando».
Durante la serata inaugurale del Lin●ora Village, inoltre, si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna della Bandiera Blu agli operatori balneari della Città di Capaccio Paestum, che ha ottenuto per il quarto anno consecutivo questo importante riconoscimento per la qualità delle acque e per il rispetto di criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
«Capaccio Paestum ha interpretato nel migliore dei modi quello che è il programma Bandiera Blu con un percorso di crescita che passa anche attraverso la riqualificazione di luoghi come questi che vengono restituiti alla collettività. – ha aggiunto il presidente FEE Italia, Claudio Mazza – E’ una Bandiera Blu ormai consolidata quella di Capaccio Paestum che sta continuando il suo impegno per crescere sempre di più, migliorando quelle che sono le perfomance ambientali. Poi, è la porta del Cilento, questo territorio bello e sostenibile, per cui fa da traino alle molteplici bellezze di questa terra».
Sul palco del Lin●ora Village anche il consigliere con delega al Turismo, Giovanni Cirone, e il consigliere con delega alla Fascia Costiera, Fernando Maria Mucciolo, che hanno evidenziato l’importanza di quest’opera di riqualificazione e del riconoscimento della Bandiera Blu.
giovedì 28 giugno 2018
Il Castelvecchio della Verona scalingera
Parlando della città di Verona non si può fare a meno di pensare ad alcuni luoghi iconici e unici come l’Anfiteatro romano dell’Arena o la medievale casa di Giulietta, nei pressi di Piazza delle Erbe in pieno centro storico che, con il loro fascino e splendore, ispirarono il drammaturgo William Shakespeare per la realizzazione della sua famosa tragedia d’amore ai tempi della signoria Scaligera.A proposito di quest’ultima, Verona visse, sotto di essa, una florida fase urbanistica ed economica con l’ampliamento delle mura voluto dal Principe Cangrande I.
Di fatti, fuori le mura del XII secolo che chiudono, a sud, la città posizionata nell’ansa del fiume Adige, Cangrande I fece realizzare una possente cinta muraria che racchiudeva anche le colline, a nord, di San Pietro e San Felice, inglobando dunque alcuni sobborghi e chiese romaniche che si erano nel frattempo sviluppati fuori la vecchia cinta difensiva.A metà del XIV secolo, sotto il Principe Cangrande II della Scala, fu eretto il Castello di San Martino in Acquaro detto il “Castelvecchio”. Realizzato in un punto strategico della città, tra la riva del fiume Adige e le vecchie mura medievali esso è sicuramente, dopo l’Arena, il monumento più grande e importante della città.
Grandioso esempio di architettura militare caratterizzato da alte mura merlate e da sette torri angolari, il complesso è diviso in due settori di cui uno è la Reggia degli Scaligeri divisa dal resto del Castello mediante un cortile e da un doppio ordine di mura. Al centro della struttura militare è presente una piazza rettangolare ( Piazza d’Armi ) e tra la Reggia e la Piazza riscontiamo un’alta e possente torre ( Torre del Mastio ) dalla quale diparte il ponte scaligero sul fiume Adige, caratterizzato da tre arcate, anch’esso sublime esempio d’ingegneria militare trecentesca. Il ponte, posizionato laddove il fiume registra una netta curva, fu abbattuto dai tedeschi nel 1945 e ricostruito utilizzando tutti i pezzi caduti in acqua senza alcuna aggiunta ( tecnica dell’anastilosi ) restituendo al patrimonio artistico italiano il ponte fortificato più bello della penisola! Il Castello fu sottoposto anch’esso a numerosi restauri e modifiche nei secoli.
Nel periodo napoleonico, ad esempio, si procedette alla costruzione della caserma sul lato fiume, fino ad allora aperto, in corrispondenza del cortile Maggiore o Piazza d’Armi. Un ulteriore cambiamento avvenne con il restauro a cura di Antonio Avena ( Direttore dei Civici Musei ) e dell’architetto Ferdinando Forlati nel 1923. Fu un restauro in stile medievale dove si realizzò anche un museo civico d’arte locale. Si ripristinarono i camminamenti di ronda, si aggiunsero finestre bifore sul lato Piazza d’Armi e s’intervenne anche in maniera radicale sulle torri angolari.
Nel 1944 la struttura fu sede del “Processo di Verona” dove furono condannati a morte Galeazzo Ciano e svariati gerarchi fascisti. Gravemente danneggiato dai bombardamenti anglo-americani, durante il lungo conflitto, tra il 1956 e il 1979 buona parte del castello fu sottoposto a un radicale intervento di restauro, sotto la direzione del veneziano Carlo Scarpa seguito dal Direttore del Museo Licisco Magagnato. Il fine ultimo dei lavori fu quello di una nuova risistemazione del Museo e dell’edificio militare.
Magagnato affidò i lavori di ristrutturazione museale a Carlo Scarpa, già noto per numerose sue progettualità sempre nell’ambito dei musei. La progettualità di Scarpa, sulla scorta delle teorie del restauro di William Morris, ebbe come fine ultimo quello di ripulire l’edificio dai falsi storici, sottolineando le varie fasi della sua espansione. In una sua celebre considerazione sui restauri antecedenti alla II guerra mondiale Scarpa concentra tutto il suo modus vivendi lavorativo : “ Gli edifici che cercano di imitare appaiono come degli impostori, in realtà lo sono ”. Quindi fedele a questa logica che puntava sulla chiarezza storica dell’edificio e sulla totale pulizia delle decorazioni falso-storiche, Carlo Scarpa realizzò un intervento di restauro conservativo e di allestimento museografico davvero interessantissimo.
Vi sono in tutto 30 sale che ospitano una pinacoteca, opere d’arte medievali e sculture trecentesche. Quete si collegano tra di loro attraverso scale e passerelle in un’opera di recupero e allestimento del museo di altissimo rilievo dove i materiali tipici veronesi, come la pietra di Prun, si contrappongono ai più moderni materiali in acciaio o cemento, utilizzati per suturare le parti antiche dell’edificio. Vale la pena visitare un luogo storico così affascinante dal punto di vista delle opere d’arte che offre, oltre che per la piacevole passeggiata storica dei percorsi. Così infatti si possono apprezzare tutti gli interventi di restauro del grande architetto che lo storico d’arte Stefano Zuffi definì “Capolavoro della museografia, con soluzioni validissime e imitate a oltre trent’anni di distanza ”.
Il Castelvecchio della Verona scalingera
Parlando della città di Verona non si può fare a meno di pensare ad alcuni luoghi iconici e unici come l’Anfiteatro romano dell’Arena o la medievale casa di Giulietta, nei pressi di Piazza delle Erbe in pieno centro storico che, con il loro fascino e splendore, ispirarono il drammaturgo William Shakespeare per la realizzazione della sua famosa tragedia d’amore ai tempi della signoria Scaligera.A proposito di quest’ultima, Verona visse, sotto di essa, una florida fase urbanistica ed economica con l’ampliamento delle mura voluto dal Principe Cangrande I.
Di fatti, fuori le mura del XII secolo che chiudono, a sud, la città posizionata nell’ansa del fiume Adige, Cangrande I fece realizzare una possente cinta muraria che racchiudeva anche le colline, a nord, di San Pietro e San Felice, inglobando dunque alcuni sobborghi e chiese romaniche che si erano nel frattempo sviluppati fuori la vecchia cinta difensiva.A metà del XIV secolo, sotto il Principe Cangrande II della Scala, fu eretto il Castello di San Martino in Acquaro detto il “Castelvecchio”. Realizzato in un punto strategico della città, tra la riva del fiume Adige e le vecchie mura medievali esso è sicuramente, dopo l’Arena, il monumento più grande e importante della città.
Grandioso esempio di architettura militare caratterizzato da alte mura merlate e da sette torri angolari, il complesso è diviso in due settori di cui uno è la Reggia degli Scaligeri divisa dal resto del Castello mediante un cortile e da un doppio ordine di mura. Al centro della struttura militare è presente una piazza rettangolare ( Piazza d’Armi ) e tra la Reggia e la Piazza riscontiamo un’alta e possente torre ( Torre del Mastio ) dalla quale diparte il ponte scaligero sul fiume Adige, caratterizzato da tre arcate, anch’esso sublime esempio d’ingegneria militare trecentesca. Il ponte, posizionato laddove il fiume registra una netta curva, fu abbattuto dai tedeschi nel 1945 e ricostruito utilizzando tutti i pezzi caduti in acqua senza alcuna aggiunta ( tecnica dell’anastilosi ) restituendo al patrimonio artistico italiano il ponte fortificato più bello della penisola! Il Castello fu sottoposto anch’esso a numerosi restauri e modifiche nei secoli.
Nel periodo napoleonico, ad esempio, si procedette alla costruzione della caserma sul lato fiume, fino ad allora aperto, in corrispondenza del cortile Maggiore o Piazza d’Armi. Un ulteriore cambiamento avvenne con il restauro a cura di Antonio Avena ( Direttore dei Civici Musei ) e dell’architetto Ferdinando Forlati nel 1923. Fu un restauro in stile medievale dove si realizzò anche un museo civico d’arte locale. Si ripristinarono i camminamenti di ronda, si aggiunsero finestre bifore sul lato Piazza d’Armi e s’intervenne anche in maniera radicale sulle torri angolari.
Nel 1944 la struttura fu sede del “Processo di Verona” dove furono condannati a morte Galeazzo Ciano e svariati gerarchi fascisti. Gravemente danneggiato dai bombardamenti anglo-americani, durante il lungo conflitto, tra il 1956 e il 1979 buona parte del castello fu sottoposto a un radicale intervento di restauro, sotto la direzione del veneziano Carlo Scarpa seguito dal Direttore del Museo Licisco Magagnato. Il fine ultimo dei lavori fu quello di una nuova risistemazione del Museo e dell’edificio militare.
Magagnato affidò i lavori di ristrutturazione museale a Carlo Scarpa, già noto per numerose sue progettualità sempre nell’ambito dei musei. La progettualità di Scarpa, sulla scorta delle teorie del restauro di William Morris, ebbe come fine ultimo quello di ripulire l’edificio dai falsi storici, sottolineando le varie fasi della sua espansione. In una sua celebre considerazione sui restauri antecedenti alla II guerra mondiale Scarpa concentra tutto il suo modus vivendi lavorativo : “ Gli edifici che cercano di imitare appaiono come degli impostori, in realtà lo sono ”. Quindi fedele a questa logica che puntava sulla chiarezza storica dell’edificio e sulla totale pulizia delle decorazioni falso-storiche, Carlo Scarpa realizzò un intervento di restauro conservativo e di allestimento museografico davvero interessantissimo.
Vi sono in tutto 30 sale che ospitano una pinacoteca, opere d’arte medievali e sculture trecentesche. Quete si collegano tra di loro attraverso scale e passerelle in un’opera di recupero e allestimento del museo di altissimo rilievo dove i materiali tipici veronesi, come la pietra di Prun, si contrappongono ai più moderni materiali in acciaio o cemento, utilizzati per suturare le parti antiche dell’edificio. Vale la pena visitare un luogo storico così affascinante dal punto di vista delle opere d’arte che offre, oltre che per la piacevole passeggiata storica dei percorsi. Così infatti si possono apprezzare tutti gli interventi di restauro del grande architetto che lo storico d’arte Stefano Zuffi definì “Capolavoro della museografia, con soluzioni validissime e imitate a oltre trent’anni di distanza ”.
Il Castelvecchio della Verona scalingera
Parlando della città di Verona non si può fare a meno di pensare ad alcuni luoghi iconici e unici come l’Anfiteatro romano dell’Arena o la medievale casa di Giulietta, nei pressi di Piazza delle Erbe in pieno centro storico che, con il loro fascino e splendore, ispirarono il drammaturgo William Shakespeare per la realizzazione della sua famosa tragedia d’amore ai tempi della signoria Scaligera.A proposito di quest’ultima, Verona visse, sotto di essa, una florida fase urbanistica ed economica con l’ampliamento delle mura voluto dal Principe Cangrande I.
Di fatti, fuori le mura del XII secolo che chiudono, a sud, la città posizionata nell’ansa del fiume Adige, Cangrande I fece realizzare una possente cinta muraria che racchiudeva anche le colline, a nord, di San Pietro e San Felice, inglobando dunque alcuni sobborghi e chiese romaniche che si erano nel frattempo sviluppati fuori la vecchia cinta difensiva.A metà del XIV secolo, sotto il Principe Cangrande II della Scala, fu eretto il Castello di San Martino in Acquaro detto il “Castelvecchio”. Realizzato in un punto strategico della città, tra la riva del fiume Adige e le vecchie mura medievali esso è sicuramente, dopo l’Arena, il monumento più grande e importante della città.
Grandioso esempio di architettura militare caratterizzato da alte mura merlate e da sette torri angolari, il complesso è diviso in due settori di cui uno è la Reggia degli Scaligeri divisa dal resto del Castello mediante un cortile e da un doppio ordine di mura. Al centro della struttura militare è presente una piazza rettangolare ( Piazza d’Armi ) e tra la Reggia e la Piazza riscontiamo un’alta e possente torre ( Torre del Mastio ) dalla quale diparte il ponte scaligero sul fiume Adige, caratterizzato da tre arcate, anch’esso sublime esempio d’ingegneria militare trecentesca. Il ponte, posizionato laddove il fiume registra una netta curva, fu abbattuto dai tedeschi nel 1945 e ricostruito utilizzando tutti i pezzi caduti in acqua senza alcuna aggiunta ( tecnica dell’anastilosi ) restituendo al patrimonio artistico italiano il ponte fortificato più bello della penisola! Il Castello fu sottoposto anch’esso a numerosi restauri e modifiche nei secoli.
Nel periodo napoleonico, ad esempio, si procedette alla costruzione della caserma sul lato fiume, fino ad allora aperto, in corrispondenza del cortile Maggiore o Piazza d’Armi. Un ulteriore cambiamento avvenne con il restauro a cura di Antonio Avena ( Direttore dei Civici Musei ) e dell’architetto Ferdinando Forlati nel 1923. Fu un restauro in stile medievale dove si realizzò anche un museo civico d’arte locale. Si ripristinarono i camminamenti di ronda, si aggiunsero finestre bifore sul lato Piazza d’Armi e s’intervenne anche in maniera radicale sulle torri angolari.
Nel 1944 la struttura fu sede del “Processo di Verona” dove furono condannati a morte Galeazzo Ciano e svariati gerarchi fascisti. Gravemente danneggiato dai bombardamenti anglo-americani, durante il lungo conflitto, tra il 1956 e il 1979 buona parte del castello fu sottoposto a un radicale intervento di restauro, sotto la direzione del veneziano Carlo Scarpa seguito dal Direttore del Museo Licisco Magagnato. Il fine ultimo dei lavori fu quello di una nuova risistemazione del Museo e dell’edificio militare.
Magagnato affidò i lavori di ristrutturazione museale a Carlo Scarpa, già noto per numerose sue progettualità sempre nell’ambito dei musei. La progettualità di Scarpa, sulla scorta delle teorie del restauro di William Morris, ebbe come fine ultimo quello di ripulire l’edificio dai falsi storici, sottolineando le varie fasi della sua espansione. In una sua celebre considerazione sui restauri antecedenti alla II guerra mondiale Scarpa concentra tutto il suo modus vivendi lavorativo : “ Gli edifici che cercano di imitare appaiono come degli impostori, in realtà lo sono ”. Quindi fedele a questa logica che puntava sulla chiarezza storica dell’edificio e sulla totale pulizia delle decorazioni falso-storiche, Carlo Scarpa realizzò un intervento di restauro conservativo e di allestimento museografico davvero interessantissimo.
Vi sono in tutto 30 sale che ospitano una pinacoteca, opere d’arte medievali e sculture trecentesche. Quete si collegano tra di loro attraverso scale e passerelle in un’opera di recupero e allestimento del museo di altissimo rilievo dove i materiali tipici veronesi, come la pietra di Prun, si contrappongono ai più moderni materiali in acciaio o cemento, utilizzati per suturare le parti antiche dell’edificio. Vale la pena visitare un luogo storico così affascinante dal punto di vista delle opere d’arte che offre, oltre che per la piacevole passeggiata storica dei percorsi. Così infatti si possono apprezzare tutti gli interventi di restauro del grande architetto che lo storico d’arte Stefano Zuffi definì “Capolavoro della museografia, con soluzioni validissime e imitate a oltre trent’anni di distanza ”.